Edimburgo era una meta che ho inseguito per anni, e una delle cose che mi ero sempre ripromessa di fare in città era un trekking lungo il fiume che l’attraversa. Quando finalmente sono riuscita ad ottenere un sitting nella capitale scozzese, complice una bella giornata di sole, sono riuscita a realizzare questo desiderio, e ora vi racconto la mia camminata lungo la Water of Leith Walkway!
Il Water of Leith
Il nome Leith potrebbe derivare dal celtico lejth che significa umido, mentre nel dizionario scozzese water definisce un corso d’acqua a metà tra il torrente e il fiume. Il Water of Leith nasce sulle Pentland Hills, a sud-ovest di Edimburgo per poi attraversare la città fino a raggiungere il Firth of Forth a Leith con un percorso di circa 35 km. Quando in passato Edimburgo era il cuore industriale della Scozia, lungo il fiume c’erano più di 70 mulini che sfruttavano l’energia delle acque per alimentare le fabbriche che potevano poi facilmente trasportare i propri prodotti fino ai moli a Leith; pesantemente inquinato all’epoca, oggigiorno invece le rive del fiume ospitano un gran numero di piante ed animali.
La Water of Leith Walkway
Il Water of Leith Conservation Trust, nato nel 1988, è stata la prima charity a salvaguardia di un fiume stabilita in Scozia e grazie ai suoi volontari lavora per proteggere il fiume e l’ambiente naturale che lo circonda e lo abita. Nominato Urban Wildlife Site, vi si possono osservare circa 80 specie di uccelli mentre nelle sue acque nuotano (e si possono pescare con un permesso speciale) trote e altre 12 varietà di pesci. La Water of Leith Walkway è stata completata nel 2002 grazie ai fondi del Millennium Link Project (il grande progetto per un ascensore rotante per barche per ricollegare i canali tra Edimburgo e Glasgow), è lunga circa 13 miglia (20 km) e in alcuni tratti è percorribile anche a cavallo!
Il mio percorso sulla Water of Leith Walkway
Dopo molta indecisione, ho deciso di iniziare la mia camminata dal Centro visite, facilmente raggiungibile in autobus da dove soggiornavo, piuttosto che dal punto dove parte il sentiero, ovvero Balerno: da qui il tracciato segue per un tratto una vecchia linea ferroviaria fino a Slateford, a circa 7 km di distanza, dove si trova il piccolo Visitor Centre, dove è possibile acquistare la mappa dettagliata del percorso e fare uno spuntino prima di iniziare a camminare.
Usciti dal centro visite, per raggiungere il mare si deve prendere la direzione verso destra. È un bel sabato mattina, è ancora presto, e all’inizio incrocio soprattutto runners e persone che portano a spasso il cane: tra l’altro il sentiero è facilmente accessibile in moltissimi punti, quindi si può andare e venire con facilità. Più tardi, complice anche la giornata di festa (in teoria si festeggiava il Platinum Jubilee, ma non mi sembra che l’avvenimento sia stato molto sentito qui), incontrerò altri camminatori e tante persone a passeggio. Benché si cammini sempre in un ambiente naturale seguendo il fiume, siamo pur sempre in città, quindi in alcuni punti, soprattutto nel primo tratto, capita di costeggiare case, capannoni industriali e anche un tranquillo cimitero. Ma il primo punto forte arriva ben presto in vista: sono i bellissimi Saughton Gardens. Vale davvero la pena di lasciare il percorso ufficiale per attraversali (tra l’altro questa è la deviazione suggerita per chi è in bicicletta o sulla sedia a rotelle), per ammirare questo meraviglioso giardino, tutto ciò che rimane della Saughton House.
Continuando il cammino, lo scenario cambia completamente: dopo un lungo tratto scoperto ci viene incontro il Murrayfield Stadium, il celebre stadio del rugby. Arrivando in città con il tram, mi ha colpito molto il fatto che lo stadio è facilmente raggiungibile dall’aeroporto in una ventina di minuti, in modo tale che chi va a vedere una partita può tranquillamente arrivare e ripartire, tutto l’opposto di Roma, dove per arrivare allo stadio Olimpico da Fiumicino bisogna prendere treno, autobus ed tram e se si è fortunati ci si mette un’ora e mezza.
Gli amanti dell’arte possono fare una piccola deviazione dal sentiero per andare a visitare la Scottish Gallery of Modern Art (gratuita!): personalmente, non riuscendo a capire bene quanto ci avrei messo a percorrere la Walkway, ho preferito saltarla.
Più o meno a partire da qui, in alcuni tratti del fiume, si incontrano delle statue immerse nell’acqua: si tratta dell’installazione artistica 6 TIMES di Antony Gormley. Appaiono un pò all’improvviso tra la vegetazione e devo dire, se si è un pò distratti, sembrano davvero uomini che si stanno bagnando nel Water of Leith!!
Ma ecco che poco dopo ci aspetta una delle zone più carine e caratteristiche di Edimburgo ossia il Dean Village, il borgo fondato dai frati dell’Abbazia di Holyrood. Vale davvero la pena fermarsi qui per qualche minuto e respirare l’aria di altri tempi che vi si respira. Il villaggio godette di grande prosperità per molti secoli dato che i mulini nelle vicinanze fornivano farina alla città e il suo ponte era uno dei pochi punti di passaggio per entrare ad Edimburgo.
A pochi metri di distanza si trova il pozzo di San Bernardo. La tradizione vuole che sia stato scoperto dal santo, arrivato stanco e malato ad Edimburgo, che trovò giovamento dalle sue acque e ritrovato nel 1760 da 3 ragazzi che pescavano nel fiume. Qualche anno dopo fu costruito questo tempietto che contiene la statua di Igea, dea della salute: si riteneva infatti che l’acqua del pozzo facesse bene alla salute, ma analisi fatte recentemente hanno dimostrato che non è potabile!
Superato il Dean Village, s’incontra il quartiere di Stockbridge, dove a causa di una cattiva segnaletica quando si attraversa un ponte, ho perso il sentiero e sono dovuta tornare indietro per qualche centinaio di metri. In passato, il villaggio era una comunità rurale, composta soprattutto da chi lavorava nei mulini che producevano farina, in seguito divenne una meta popolare per chi veniva a curarsi con le acque minerali del pozzo di San Bernardo. Nell’800 vennero costruite varie strade in stile georgiano e il quartiere venne man mano inglobato nella città, diventando uno dei più pittoreschi e caratteristici di Edimburgo.
È in questa zona che, all’altezza di una delle statue nel fiume, ci sono delle panchine e delle iscrizioni dedicate alle donne colpite dal cancro al seno.
Assolutamente da non mancare è la piccola deviazione per raggiungere il Royal Botanic Garden, talmente bello che merita un articolo a parte! Ho approfittato dell’affollato ristorante per una sosta e un pranzo leggero a base di quiche ai porri, davvero gustosa!
Ho avuto anche la simpatica opportunità di vedere un elegante ricevimento di nozze Scottish Style, che si teneva nel giardino botanico! Non trovate che gli uomini in kilt abbiano il loro perchè?
Ma il cammino chiama! Avvicinandoci al mare, il fiume diventa più ampio ed ecco, che dopo circa una camminata di 13 km si arriva a Leith.
Leith era un’insenatura alla foce del Water of Leith, con insediamenti su entrambi i lati, collegati prima grazie ad un guado, ad un traghetto poi ed infine da un ponte, ma nel ‘700 la crescita dei traffici oltremare lo fecero diventare il principale porto della Scozia. Rimase un borgo indipendente dalla capitale fino al 1920. La crisi delle industrie della zona causò un lento declino di Leith che fortunatamente a partire dagli anni ’80 fu oggetto di forti investimenti; Leith non è più quella rappresentata in Trainspotting: la rinascita è visibile nei molti edifici ristrutturati, nell’alta concentrazione di ristoranti stellati, nell’Ocean Terminal da cui partono le crociere e dalla presenza dello yacht reale Britannia che attira molti visitatori.
L’ultimo tratto della Walkway è un susseguirsi di locali e bar che ci accompagnano fino al Victoria Swing Bridge, che segna la fine del tracciato.
Come si sarà capito, mi sono davvero goduta queste circa 6 ore di cammino lungo il fiume: l’unico problema è stato prendere l’autobus per rientrare. A causa di alcuni lavori stradali, la fermata era stata spostata senza però nessuna indicazione e le varie app di trasporti continuavano a confermarmi che l’autobus fermava li. Finalmente dopo circa una mezz’ora di attesa, ho chiesto informazioni e mi hanno indicato il punto giusto, che poi, ad averlo saputo, era giusto 100 metri più avanti sulla stessa strada!
Ho avuto l’impressione di passeggiare insieme a te lungo questo percorso. Non avevo mai sentito parlare del Water of Leigh Walkway ma del resto la mia conoscenza della città è davvero superficiale. Avevo in mente di tornarci questa estate per un viaggio on the road, ma i prezzi dei voli erano proibitivi. Ci conto però per l’autunno, sperando che il tempo sia ancora clemente per questa passeggiata.
Hai ragione Silvia i prezzi dei voli sono proibitivi e pensare che avrei avuto anche tante occasioni per tornarci. Chissà magari c’incontreremo lì in autunno!
Amo davvero la capitale scozzese, in ogni angolo si può trovare ispirazione, e la zona del Dean Village è unica davvero! Non ho fatto questa passeggiata però e me ne rammarico, non la conoscevo!
Il Dean Village è un incanto
Una camminata davvero molto bella, che lambisce dei luoghi molto interessanti! La prenderò in serissima considerazione fra le cose da fare ad Edimburgo.
Sei una vera miniera di informazioni…
Grazie, detto da te è davvero un gran complimento.