Giugno 2019

La posizione di Gand è perfetta per girare comodamente alla scoperta delle Fiandre: con al massimo un’ora di treno, infatti, si arriva quasi dappertutto. Durante il mio soggiorno in questa bellissima città , ho colto quindi l’occasione per visitare altre località , approfittando dell’ottimo sistema ferroviario belga e con molto piacere sono tornata a Malines (o Mechelen), dove, circa 30 anni fa, ero stata per lavoro. In passato Malines fu la capitale dei Paesi Bassi e qui risiedette Margherita d’Austria, zia di Carlo V e reggente dei Paesi Bassi, che ospitò presso la sua corte umanisti ed artisti.

uno scorcio di Malines

Visitare Malines

Il centro della città è segnato dal Grote Markt, la piazza principale fiancheggiata da edifici gotici, rinascimentali e barocchi. Purtroppo il giorno della nostra visita, la piazza era il punto d’arrivo di una corsa di beneficenza e quindi piuttosto affollata di stands, camion ed attrezzature varie, il che non ci ha permesso di ammirarla appieno. 

Torre campanaria di Malines

Sicuramente l’edificio più bello è la Cattedrale di Sint Rombout, dedicata al monaco-predicatore irlandese Rombaldo che cristianizzò gli abitanti del luogo, iniziata nel 1217 in un magnifico stile gotico-brabantino. Su di essa svetta la celebre torre campanaria, alta 97 metri, inserita nella lista delle Torri campanarie di Belgio e Francia Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Non ho voluto perdere l’occasione di salire in cima e così, molto baldanzosamente ho affrontato i 517  scalini sui quali tocca arrampicarsi. 

veduta dall'alto della Cattedrale di Sint Rombout

Alla fin fine l’impresa non è stata così ardua e la vista che si gode dall’alto ricompensa della fatica: soprattutto bellissimo è vedere da vicino le campane del grandioso carillon, ancora funzionante.

Altro punto d’interesse per molte persone è Het Anker, uno dei più antichi birrifici del Belgio dove si produce tra l’altro la  Gouden Carolus, la celebre (e a quanto pare buonissima) birra cittadina. Visto che l’amica che era con me in quel viaggio è un’appassionata bevitrice, è stato d’obbligo andarlo a vedere: curiosamente nel complesso c’è anche un hotel molto carino. La mia amica ha voluto approfittare del bistrot annesso al birrificio per una degustazione, mentre io, che sono astemia, me ne sono andata in giro per perdermi tra le stradine del Groot Begijnhof (Grande Beghinaggio).

Come ho scritto in un vecchio post (Vivere fuori dal tempo) il beghinaggio era una comunità  chiusa dove un tempo vivevano, lavoravano e pregavano le beghine, donne non sposate o vedove che si dedicavano a Dio e alla cura dei bisognosi.

Segnalo altri due punti d’interesse che purtroppo non ho potuto visitare: il Museo della Caserma Dossin da cui ebrei e rom partirono per la deportazione, e l’incredibile Giardino d’inverno delle Orsoline dalle magnifiche vetrate in stile liberty.

Curiosità  su Malines

Mechelen ospita uno dei pochissimi luoghi al mondo ancora in grado di restaurare e riparare arazzi antichi, le Manifatture Reali De Wit, che possiedono una delle più prestigiose collezioni private di arazzi in tutto il mondo.

Studenti da tutto il mondo vengono per imparare a suonare le campane alla Scuola di carillon di Mechelen.

giardino a Malines

Gli abitanti di Mechelen curiosamente sono chiamati Maneblussers, ovvero Estintori della Luna. Il nome ha origine da un evento accaduto nel XVII secolo: una notte, un avventore di un pub un po’ ubriaco vide la Torre di San Rombaldo in fiamme. L’uomo diede immediatamente l’allarme al vicinato e in un attimo i cittadini di Mechelen si precipitarono a formare una catena umana per passarsi i secchi d’acqua lungo le scale della torre. Ma, una volta giunti in cima, si accorsero di aver scambiato la nebbia che circondava la torre per il fumo di un incendio e i riflessi della luce della luna che si infrangeva sulle vetrate colorate per le sue fiamme. 

Sul prato che fiancheggia la cattedrale vi è una grande statua gialla che i bambini si divertono a scalare. Si tratta di Op Sinjoorke, la mascotte della città , un ometto fannullone e ubriacone che simboleggia l’irresponsabilità  degli uomini!

Op Sinjoorke, la mascotte della città

Ps. Per chi fosse curioso, la degustazione di birra è piaciuta molto, a quanto mi è stato riferito!