Visitare Bath era un mio desiderio da molto tempo e nonostante durante il mio sitting abbia avuto dei problemi che mi hanno impedito di godermi appieno il viaggio, la città mi ha davvero affascinato per la sua eleganza e bellezza: d’altronde non è un caso che sia l’unica città del Regno Unito ad essere stata designata  UNESCO World Heritage Site! Vediamo allora insieme alcune delle cose da fare e da vedere durante una visita a Bath.

Visitare le antiche terme romane

La fama di Bath deriva soprattutto dalle sue celebri terme romane: sono una delle attrazioni turistiche più visitate d’Inghilterra, e meritano sicuramente di essere viste (detto da una romana come me potete crederci!). Quella di Bath è l’unica sorgente termale presente nel paese e l’acqua ancora oggi sgorga copiosa ad una temperatura di circa 46°. Costruite intorno al 70 d.C., tornarono in auge nel ‘700 facendo della città un ritrovo dell’alta società inglese.

Rilassarsi nelle nuove terme

Non tutti sanno che la tradizione termale della città prosegue fino ad oggi grazie al bellissimo stabilimento di Thermae Bath Spa. Un bagno nella piscina posta sul tetto è davvero un’esperienza indimenticabile (e ve la racconterò un’altra volta)!

Visitare l’Abbazia

Sorta sul luogo che ha ospitato nei secoli vari luoghi di culto, fu costruita tra il 1499 e il 1616 ed è l’ultimo grande esempio di chiesa medievale eretta in Inghilterra.

Passeggiare per il romantico Prior Park Landscape Garden

Prior Park fu la residenza dell’agiato Ralph Allen che, di umili origini, diventò uno degli uomini più ricchi di Bath e volle far costruire una magione che dimostrasse lo status raggiunto. Il palazzo (che ora ospita un college) fu completato nel 1742 e contemporaneamente andarono avanti i lavori di sistemazione del giardino dove è possibile ammirare ancora oggi il romantico ponte palladiano. Il giardino è proprietà del National Trust.

Ammirare le Assembly Rooms…..

Queste sale furono costruite nel 1771 come luoghi di incontro sociale: qui ci si poteva riunire in occasione di balli, concerti o semplicemente per giocare a carte. In alcuni romanzi vengono menzionate da Jane Austen, che visse a Bath, mentre Dickens vi tenne delle letture pubbliche dei suoi lavori. Hanno fatto da sfondo a molte scene di film come The Duchess (Georgiana Spencer frequentò le terme di Bath per riuscire ad avere figli) e ovviamente Bridgerton!

Durante la Seconda Guerra Mondiale furono pesantemente bombardate: restaurate negli anni ’70, appartengono ora al National Trust e fanno parte del Fashion Museum, anche se si possono visitare liberamente.

La Ball Room è la più ampia sala del 18° secolo di Bath. (30mx12) ed è considerata (giustamente) una delle più belle del paese. Quando l’ho visitata io, era occupata da alcuni brutti tavoli (non so se per l’allestimento di un evento) che hanno rovinato l’effetto d’insieme. Meglio mi è andata con la Octagon Room e con la Tea Room, che era pronta per un banchetto; la Card Room è invece sede del bar del museo.

Ph. fashionmuseum.co.uk

….. e il Fashion Museum

Visto che si è lì, vale la pena di visitare il Fashion Museum, che raccoglie più di 100.000 oggetti e vestiti dal 1600 fino ai giorni nostri. Ci si può anche divertire ad indossare copie di abiti di epoca georgiana o vittoriana!

Ph. fashionmuseum.co.uk

Assaggiare il Sally Lunn’s bun

Una delle specialità cittadine è il Bath bun, ossia una sorta di panino dolce che può essere condito con zucchero, frutta candida o uva sultanina, ma attenti a non confonderlo con il Sally Lunn’s bun! La leggenda narra che fu inventato da una ugonotta francese che trovò rifugio dalle persecuzioni religiose proprio a Bath. Posta in una delle case più antiche della città, Sally Lunn è una sala da tè che risale alla fine del ‘600 e merita davvero una visita! Il bun della casa è molto più grande del Bath bun (ha quasi la larghezza di un piatto): ne viene servita solo una metà che può essere condita come si preferisce. Io l’ho abbondantemente insaporito con il lemon curd e devo dire che, anche  se molto buono, forse ho esagerato!

Al piano inferiore si può andare a vedere il forno dove Sally preparava i suoi celebri buns.

Vedere le case georgiane al Royal Crescent e al Circus

Il Royal Crescent è uno dei luoghi più celebri e fotografati di Bath: progettato da John Wood jr e costruito tra il 1767 e il 1775 accanto al Victoria Park per dare, a chi poteva permettersi di comprare una di queste residenze, la sensazione di vivere in campagna, è composto da 30 case ed è uno degli esempi più alti di architettura georgiana. Al Nr. 1 è possibile visitare l’interno della prima casa costruita del Crescent, ora trasformata in museo, per capire come viveva una famiglia agiata dell’epoca georgiana.

A pochi passi di distanza si trova il Circus, una piazza circolare circondata da 30 case progettate da John Wood sr, che è stata a lungo uno degli indirizzi più ricercati di Bath: qui vissero tra gli altri il pittore Thomas Gainsborough e David Livingstone. Ispirata a Stonehenge (ha infatti lo stesso diametro del celebre sito archeologico) si dice rappresenti il sole, mentre il Royal Crescent rappresenterebbe la luna.

Fare shopping su Walcot e  Milsom Street

Insieme a London Road, Walcot St. detiene il titolo di “quartiere degli artigiani” di Bath. La strada ospita botteghe, negozi vintage e caffè e la domenica vi si tiene un famoso mercato delle pulci.

Più elegante Milsom St., che nasconde al suo interno Milsom Place, una serie di cortili e terrazze che ospitano ristoranti e negozi.

Ph. visitbath.uk

Milsom St. risale al 1762 quando i primi palazzi in stile georgiano vennero costruiti e divenne subito un luogo famoso per lo shopping grazie ai suoi eleganti negozi e caffè e tale è rimasto fino ad oggi. Io mi sono innamorata di questo negozio di oggetti per la casa!

Attraversare il Pulteney Bridge

Progettato da Robert Adam e completato nel 1774 prendendo ispirazione dal Ponte Vecchio di Firenze (ma francamente non è neanche lontanamente paragonabile), è fiancheggiato da negozi su entrambi i lati, una delle sole 4 strutture di questo tipo nel mondo. Prende il nome da  William Johnstone Pulteney, un ricco proprietario terriero che possedeva la zona circostante il ponte e che sognava di creare una “new town” che rivaleggiasse con quella degli edifici progettati dagli architetti Wood.

Per gli amanti del cinema come me, il ponte appare nella scena del suicidio di Javert nel film I Miserabili, anche se devono averlo cambiato un pò in postproduzione!

Ovviamente questo non è un elenco esaustivo di tutte le cose che si possono fare a Bath: alcune le ho evitate di proposito in quanto mi sembravano trappole per turisti (come la Casa di Mary Shelley, che qui finì di scrivere Frankenstein e il Jane Austen Centre), altre purtroppo non sono riuscita a farle, ma spero davvero di poter recuperare in un prossimo viaggio!