Grazie al BANAD, il Festival dell’Art Nouveau e Déco che si è tenuto a Bruxelles a marzo, ho potuto visitare alcune splendide residenze della capitale belga e scoprire uno dei suo gioielli Art Déco, la Villa Empain.

Louis ed  Édouard Empain

Louis era il secondo figlio di Édouard Empain, un ricchissimo uomo d’affari. Nato da una umile famiglia vallone, Édouard riuscì a creare un impero industriale intessendo una rete di compagnie manifatturiere ed elettriche, banche e ferrovie e il suo nome è legato soprattutto alla costruzione della metro di Parigi. Innamoratosi dell’Egitto  costruì persino Heliopolis, una sorta di città giardino, ora inglobata al Cairo. Amico intimo del re Leopoldo II, ottenne il titolo di barone e di Grande Ufficiale dell’Ordine di Leopoldo.

Nato da una relazione tenuto a lungo segreta, Louis acquisì il cognome paterno solo quando il barone Empain sposò sua madre. Alla sua morte, Louis e il fratello maggiore Jean si ritrovarono a capo di un impero enorme: al contrario di Jean, amante del divertimento e del gioco d’azzardo, Louis si dimostrò più austero ed interessato alle relazioni umane e alla solidarietà: fu lui a volere vacanze pagate e assicurazione sociale per chi lavorava nelle compagnie del gruppo, insistendo che queste pagassero tasse e contributi sociali. Dopo un incidente in barca, si ripromise di cambiare vita: vendette due castelli, rinunciò al titolo di barone e creò un’organizzazione per migliorare la salute e l’educazione giovanile.

Villa Empain

Nel dicembre 1929, il barone comprò un terreno sull’ Avenue des Nations (l’attuale Avenue Franklin Roosevelt) incaricando l’architetto svizzero Michel Polak di progettare un edificio che coniugasse il gusto per l’Art Decò derivatogli dal padre con il suo interesse per l’esperimento del Bauhaus. Il progetto della villa unisce questi due diversi stili: da una parte i materiali di lusso dell’Art Decò, ovvero graniti, marmi, legni pregiati provenienti dall’India e dal Sud America, mosaici, vetrate colorate, dall’altra le line semplici dell’architettura modernista che bandiva ogni decorativismo.

Pezzo forte della villa era la piscina, una delle prime piscine private di Bruxelles e modernissima per l’epoca  (venne completa nel 1935), essendo dotata di filtri e riscaldata.

Non si sa con certezza se Louis ci visse mai, probabilmente ci abitò solo per un anno. Nel 1937 donò la villa allo stato belga con la condizione che divenisse un Museo reale di Arti decorative, in modo da permettere l’espansione delle attività dell’Institut supérieur des Arts décoratifs de La Cambre, fondato da Henry van de Velde, creatore anche nel 1901 dell’Instituto di arti decorative e industriali di Weimar, i cui principi anticiparono le idee della scuola Bauhaus di Walter Gropius.

Purtroppo la Seconda Guerra mondiale pose fine alle attività del Museo e la villa fu requisita dai Tedeschi nel Novembre 1943. Alla fine della guerra, nonostante la clausola della donazione, la villa fu trasformata in ambasciata e utilizzata dalla rappresentanza dell’Unione Sovietica. Ovviamente questa decisione fu contestata dagli Empain e la villa tornò a Louis negli anni ’60. Dopo essere stata venduta e poi affittata, ed essere diventata il quartier generale del canale tv lussemburghese RTL, la villa subì un graduale abbandono, che la portò ad essere inscritta nella lista del patrimonio da proteggere di Bruxelles. Con l’acquisto da parte della Boghossian Foundation l’edificio è stato sottoposto ad un totale restauro durato 4 anni che lo ha riportato allo splendore originale e nel 2010 ha aperto al pubblico come Centro per le Arti e Dialogo tra le culture orientali ed occidentali. e sede delle mostre organizzate dalla fondazione. Il bel giardino che circonda la casa è oggi decorato con sculture della collezione Boghossian e ospita alberi centenari, gli stessi piantati quando la villa fu costruita.

La Fondazione Boghossian

La Fondazione Boghossian è nata nel 1992 per iniziativa di Robert Boghossian e dei suoi figli, gioielleri di origine armena allo scopo di migliorare le condizioni di vita dei giovani armeni e libanesi: successivamente ha ampliato il suo raggio d’azione ponendosi come centro d’incontro tra le culture d’Oriente ed Occidente. Attualmente finanzia progetti sociali ed artistici in Belgio, Libano e Armenia, finanziando diversi premi per l’arte e ospitando artisti di ogni provenienza nella sua residenza, posta nell’ex casa della governante di Villa Empain.

Per tutte le info =>www.villaempain.com

Ph. di copertina: Fred Romero via WikiCommons