Sono ritornata a Torino 9 mesi dopo esserci stata per la prima volta lo scorso anno approfittando del Voucher Vacanze della Regione Piemonte che mi ha permesso di soggiornare per tre notti in un albergo 4* del centro ad un prezzo davvero irrisorio!

Per un caso fortunato sono arrivata in città il 24 giugno, proprio il giorno in cui si festeggia San Giovanni, patrono di quella che è stata la prima capitale d’Italia. Molte erano le iniziative organizzate per la giornata festiva e io ho colto l’occasione per fare una visita guidata nei giardini di Villa della Regina.

La storia di Villa della Regina

Dichiarata nel 1997 Patrimonio dell’umanità UNESCO insieme alle altre residenze reali sabaude, la villa fa parte della cosiddetta Corona di delizie, l’insieme delle dimore dei Savoia che circondavano il Palazzo Reale destinate ad ospitare i membri della famiglia reale e spicca nel panorama cittadino per la sua posizione privilegiata a metà collina: è facilmente raggiungibile, con una bella camminata, dal centro città.

Villa della Regina fu costruita nel 1615 per volere di Maurizio di Savoia, figlio cadetto di Carlo Emanuele I che, divenuto  cardinale in giovane età, lasciò la porpora per sposare la nipote Ludovica, figlia di Maria Cristina di Francia. Il progetto, iniziato dall’architetto Ascanio Vitozzi, guardava al modello delle ville laziali come Villa Aldobrandini a Frascati e Villa d’Este a Tivoli.

Alla morte di Ludovica (1692), che sopravvisse al marito per circa trent’anni, la villa passò ad Anna d’Orleans, moglie del futuro re Vittorio Amedeo II e dopo di lei alle consorti dei sovrani, acquisendo per tale ragione la denominazione di Villa della Regina.

I lavori più importanti si devono all’architetto regio Filippo Juvarra, che tante meraviglie ha progettato per Torino (Superga, Stupinigi, Venaria Reale, Palazzo Madama). La villa divenne così un luogo di delizie e svago dove la corte soleva festeggiare gli eventi importanti. Fu ceduta nel 1868 all’Istituto delle Figlie dei Militari che forniva assistenza e un’educazione alle orfane di guerra. La villa subì ingenti danni a causa dei bombardamenti durante le Seconda Guerra mondiale e ebbe un lungo periodo di abbandono, fino al progressivo recupero iniziato negli ultimi anni del ‘900.

Visita di Villa della Regina

Situata al centro di un bellissimo complesso di giardini, teatri d’acqua e vigne, l’edificio è composto da corpo centrale da cui si sviluppano due ali laterali che terminano con due torrioni.

Punto centrale della palazzina è il grande salone a doppia altezza voluto da Juvarra, illuminato dai grandi finestroni e decorato da affreschi illusionistici di Giuseppe Dallamano: fortemente danneggiato dai bombardamenti, fortunatamente  gli affreschi di Corrado Giaquinto sulle pareti laterali sono sopravvissuti.

Il salone

 Dal salone centrale si passa, nelle ali laterali, agli appartamenti del re (a sinistra guardando la collina) e in quelli della regina.

L’appartamento del re

La Camera del trucco prende il nome da una tavola per il gioco delle boccette (chiamato appunto trucco). Il grande quadro sulla destra mostra il castello di Saint Cloud, casa natale di Anna Maria d’Orleans.

La Camera del trucco

Il Gabinetto verso Levante alla Cina e la Libreria erano nel ‘700 gli ambienti più belli e ricchi di tutto l’edificio. In origine il gabinetto era decorato da boiserie  con carte dipinte “alla cinese”, che vennero poi portate al Quirinale. Le pareti della libreria erano rivestite da scansie del grande ebanista Pietro Piffetti (ritroveremo i suoi lavori anche a Stupinigi), anch’esse portate al Quirinale.

Soffitto della Libreria

Nella Camera da letto del re le sovrapporte di Corrado Giaquinto sono state portate al Quirinale e sostituite da copie fotografiche. Sulla parete dove era collocato il letto vi è un ritratto della regina Margherita di Savoia.

Camera da letto del Re

Il Gabinetto verso Ponente alla Cina era il salottino privato del sovrano; nell’Anticamera del Re verso Ponente spicca la tappezzeria in taffetà originale.

Anticamera del Re verso Ponente

L’appartamento della Regina

L’appartamento fu danneggiato durante i bombardamenti, e come quello del Re è diviso in camere che guardano verso la collina e camere che danno sulla città.

Anticamera della Regina verso Ponente

Anche qui troviamo la Camera da letto, che venne trasformata in sala della musica quando la villa ospitò le orfane di guerre, il Gabinetto verso ponente, decorato all’orientale secondo la moda dell’epoca, e l’Anticamera verso levante. Questi ambienti vennero utilizzati dalla direttrice dell’ Istituto delle Figlie dei Militari come camera da letto e studio (le ragazze dormivano invece in una palazzina adiacente andata distrutta dai bombardamenti).

Anticamera verso Levante

I Giardini

I giardini sono davvero uno dei punti di forza dell’intero complesso.

Giardino verso città – Arrivando dalla città, davanti al cancello d’entrata, incontriamo il Grand Rondeau, una fontana circolare di 20 metri di diametro, decorata da statue, molte delle quali sono state vandalizzate nel periodo di abbandono della struttura: nonostante ciò, questa zona ha mantenuto un’atmosfera davvero suggestiva.

Il Grand Rondeau

Da qui si sale ad un piazzale rettangolare che termina con lo scalone di accesso alla villa che incornicia la cosiddetta Vasca della SirenaLe due rampe di scale che abbracciano il Grand Rondeau hanno gradini bassi così da permettere alle carrozze di salire senza difficoltà.

Giardino verso la collina – In asse col salone d’onore si apre il teatro delle acque. Al livello inferiore il cortile è chiuso da un muro semicircolare dotato di nicchie che ospitano statue:  salendo al secondo livello troviamo la Grotta del Re Selvaggio, ed infine si arriva alla Vasca del Mascherone, sovrastata dal  Belvedere. 

Il Belvedere

All’estremità  destra dei giardini superiori troviamo il Padiglione dei Solinghi, sede degli incontri dei membri di un’accademia di studiosi fondata dal cardinal Maurizio e al lato opposto la Rotonda, da dove si possono ammirare i vigneti che producono un ottimo vino venduto in loco.

il Padiglione dei Solinghi

Purtroppo la mancanza di fondi non permette la completa manutenzione e fruizione di tutta l’area, ragion per cui alcune zone e sentieri non sono accessibili. Inoltre pare che uno dei sentieri, da dove era possibile vedere la villa presa in affitto da un famoso calciatore (indovinate chi?), sia stato chiuso per le pressioni ricevute dal proprietario…… Ogni commento è inutile.

http://polomusealepiemonte.beniculturali.it/villa-della-regina/