“No, no, la gatta non esce mai dal giardino” mi dice convinto il ragazzo a cui ho fatto da petsitter nei giorni scorsi. “Sarà ” penso io meno convinta, guardando la recinzione, piena di passaggi verso l’esterno, del giardino stesso. Ed infatti, la prima mattina che vado a trovarla, la gatta si intrufola bellamente tra il muretto e la recinzione e me la ritrovo sul marciapiede di fronte casa. Va bene che la mattina di Ferragosto non c’è un’anima in giro, ma proprio tranquilla non sto, sarà che sono abituata al mio gatto escapologista che prova sempre a scappar via dalla porta di casa. Riesco a farla rientrare e la lascio a sonnecchiare in casa. Ma dopo un paio d’ore non resisto e ripasso a controllarla, tanto per sicurezza.
La mattina seguente, la gatta diventa più avventurosa ed arriva fino al portone del palazzo: la ragazza ce l’ha proprio con me evidentemente!! Con un pò più di fatica riesco a farla rientrare a casa e fosse stato per me, l’avrei chiusa dentro fino all’arrivo del padrone, ma lui aveva detto espressamente di lasciare una porta aperta per farla uscire liberamente e così devo fare. Per fortuna, durante l’ultima visita prima del ritorno a casa del legittimo proprietario, lei se ne sta buona buona ed io finisco il mio sitting in tranquillità, poi dopo aver chiuso il cancello per l’ultima volta, la responsabilità non è più mia!
In fondo, zanzare a parte, è stato divertente fare avanti ed indietro in scooter in una Roma deserta ed assolata che mi sembrava di essere Nanni Moretti nella celebre scena di Caro Diario : ), e ripulire un pò quel bel giardino (alla fine non avendo più sacchetti per il compost, buttavo i rami secchi direttamente nel cassonetto).
Concluso il mio 12° petsitting, già sogno la prossima occasione sperando di possa tornare presto a viaggiare in tranquillità .
