Trastevere è certamente uno dei quartieri più caratteristici ed amati dai turisti, dove si può ritrovare ancora lo spirito e l’essenza della romanità : accanto agli angoli più noti, conserva tanti piccoli tesori sconosciuti ai più che spesso sfuggono ai visitatori distratti. Con un pò d’immaginazione, dimenticandoci delle macchine, degli scooter e delle altre brutture che deturpano il quartiere (e tutto il centro storico purtroppo) torniamo indietro nel tempo e facciamo una passeggiata alla scoperta dei gioielli della Trastevere medievale.

Basilica di Santa Cecilia

Trastevere medievale Basilica Santa Cecilia

Un’ideale passeggiata alla scoperta della Trastevere medievale può iniziare dalla Basilica di S. Cecilia. Questa chiesa sorge sulle fondamenta di una casa romana che si dice appartenuta a Valeriano e a sua moglie Cecilia, alla cui morte l’edificio sarebbe passato in eredità  alla Chiesa di Roma, conservando nel nome del titulus il ricordo dell’antica proprietaria. L’edificio originario, di epoca paleocristiana, agli inizi del sec. IX si trovava in condizioni di estrema fatiscenza e fu ricostruito da papa Pasquale I (817-824), che provvide a traslare qui le reliquie dei ss. Cecilia, Valeriano, Tiburzio e Massimo. Secondo la leggenda, Cecilia sarebbe apparsa al papa per rivelargli il luogo della sua sepoltura nelle Catacombe di Callisto, dove il corpo fu rinvenuto intatto. Oggigiorno la chiesa è a tre navate separate da dodici pilastri in muratura (eseguiti nel 1823) che inglobano le colonne della basilica antica. Al centro dell’abside, si leva il magnifico ciborio di Arnolfo di Cambio, del 1293, costituito da quattro colonne di marmo nero con capitelli corinzi: negli angoli delle arcate quattro nicchie contengono le statue di S. Cecilia, Valeriano, Urbano e Tiburzio. Sotto al ciborio è conservata la bellissima statua della santa, opera di Stefano Maderno, che subì il martirio nella cosiddetta Cappella del Bagno. Nel catino absidale risplende ancora il celebre mosaico di Pasquale I del Redentore con i Ss.Agata, Paolo, Pasquale I, Pietro, Valeriano e Cecilia. Da non perdere è l’affresco del Giudizio Universale che Pietro Cavallini dipinse sulla controfacciata della chiesa, al quale si accede passando dal Monastero eretto accanto alla Basilica. Visitabile è anche il vasto complesso archeologico di epoca romana che si distende sotto la chiesa.

Trastevere medievale ciborio di Santa Cecilia

Torre di Fieramosca

Uscendo dalla Basilica di Santa Cecilia ci troviamo di fronte la cosiddetta Torre di Fieramosca che presenta al pianterreno colonne di spoglio collegate da archi di laterizio che testimoniano l’esistenza di un originario portico, successivamente tamponato. La casa-torre, databile alla seconda metà  del XIII secolo, viene detta di Ettore Fieramosca, il nobile protagonista della famosa disfida di Barletta, che di sicuro non visse mai qui. La fantasiosa attribuzione nasce piuttosto da una scena dell’Ettore Fieramosca di D’Azeglio. In realtà  l’edificio fu di proprietà  dell’Ordine degli Umiliati, che nel Trecento si stanziò nel convento annesso a S. Cecilia. Il movimento si proponeva di vivere “a modo della Chiesa primitiva”, perseguendo cioè l’ideale della povertà volontaria, mostrato da Cristo e dagli Apostoli.

Trastevere medievale torre di Fieramosca

S. Maria in Cappella

Nel vicolo omonimo tra piazza dei Mercanti e via Jandolo, troviamo questa piccola ma antica chiesetta, fondata nel 1090 durante il pontificato di Urbano II (1088-1090) con il nome di S.Maria ad pineam. Nel 1391 la chiesa fu restaurata da Andreozzo Ponziani, suocero di S.Francesca Romana, che vi costruì accanto un ospedale denominato del Ss.Salvatore, del quale la stessa Santa si occupava. Successivamente il complesso passò in eredità  alle monache di Tor de’ Specchi, e alla Confraternita dei Barilari, i fabbricanti di barili e mezzi barili, finchè decadde lentamente fino a quando Innocenzo X, nel 1653, ne affidò le cure ad Olimpia Maidalchini della famiglia Pamphilj.

Trastevere medievale Santa Maria in Cappella

Vicolo dell’Atleta e Sinagoga Medievale

Sempre nelle vicinanze della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, esiste questo piccolo viottolo, che deve il suo nome al ritrovamento nel 1844 della celebre statua dell’Apoxyomenos, copia romana da Lisippo raffigurante un atleta che si deterge, oggi ai Musei Vaticani. Al n. 14 della stessa via, inoltre, è possibile vedere una casa medievale (XIII-XIV), che nella loggetta presenta una colonnina con un’iscrizione in ebraico che la tradizione indica come la Sinagoga di Nathan ben Jechiel (1035-1106). Di sicuro non può essere la Sinagoga del sec. XI perché presenta una muratura di due secoli successiva e la presenza di caratteri ebraici non prova molto in quanto Trastevere era nel Medioevo il quartiere degli Ebrei. Vicolo dell’Atleta conserva ancora il suo aspetto medioevale, nonostante che la maggior parte degli edifici siano stati ricostruiti nei secoli successivi.

Arco dei Tolomei

Di origine medievale prende il nome della famiglia senese dei Tolomei che si stanziò a Roma fin dal 1358 ed ebbe il suo palazzo nel rione.

Trastevere medievale Arco dei Tolomei

San Benedetto in Piscinula

Proseguendo in direzione del Tevere si arriva nella pittoresca Piazza in Piscinula, purtroppo rovinata dalle tante macchine parcheggiate. Qui si apre un piccolo gioiello poco conosciuto e una delle mie chiese preferite, che è riuscita a mantenere il suo aspetto intimo e medievale senza essere troppo rovinata da rifacimenti successivi: la chiesa di S. Benedetto in Piscinula, che sorgerebbe secondo la tradizione, sui resti della sontuosa dimora dell’importante famiglia degli Anicii, dove S. Benedetto avrebbe risieduto durante il suo soggiorno romano intorno al 470, che però rimane molto dubbio. L’appellativo “in Piscinula” deriva forse dalla presenza in passato di un ambiente termale, o di un mercato del pesce o di una fontana. Nella chiesa si possono identificare diversi momenti costruttivi. Il nucleo originario è l’attuale Cappella della Vergine cui è annessa la cosiddetta Cella di s. Benedetto, legata alla leggenda del soggiorno romano del santo. Che questo nucleo sia preesistente rispetto alla chiesa romanica è mostrato dall’evidente dipendenza da esso dell’intero edificio, il cui sviluppo assiale ne risulta condizionato. La costruzione della chiesa vera e propria con ogni probabilità risale al periodo tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo. Nel secolo XII fu annesso al minuscolo oratorio, un campanile (il più piccolo di Roma!) nel quale suona una campana risalente al 1069, considerata la più antica dell’Urbe. Il pavimento cosmatesco originario (del sec. XII e in parte sopravvissuto) doveva ravvivare l’ambiente naturalmente buio e quasi sempre in penombra.

Interno della chiesa di San Benedetto in Piscinula
Trastevere medievale Navata di San Benedetto in Piscinula

Case Mattei 

Sulla stessa piazza in Piscinula prospetta, molto rimaneggiato, il complesso edilizio dei Mattei. Questa famiglia annoverò nella storia ben otto cardinali e a essa spettava infatti il titolo ereditario di Guardiano dei Ponti e delle Ripe in Sede Apostolica vacante: in pratica a loro era affidato il compito di mantenere l’ordine pubblico durante i conclavi. Nell’edificio di piazza in Piscinula si possono riconoscere cinque corpi di fabbrica cronologicamente distinti databili dal XIII al XV secolo. Costeggiando il fiume Tevere si arriva a

Palazzo Anguillara 

noto ai romani come Casa di Dante, in quanto sede dell’omonimo istituto. La famiglia Anguillara prese il suo nome dal primo feudo posseduto sul lago di Bracciano e si estinse nel XVIII sec. La proprietà  trasteverina comprendeva la torre e il palazzo che, nella parte più antica, doveva risalire al XIII sec. L’edificio fu ricostruito quasi dalle fondamenta e ampliato forse intorno al 1455 dal conte Everso. La torre risalente al XIII sec è ancora sostanzialmente quella antica, pur con l’aggiunta della merlatura, che forse non aveva mai avuto, mentre il grande corpo di fabbrica è stato molto modificato. A pochi passi dal palazzo, attraversato il Viale Trastevere troviamo 

Immagina presa dal web

Chiesa di S. Crisogono 

Questa chiesa, come altre a Roma, presenta due livelli. La basilica inferiore fu eretta nel V secolo, è costituita da una grande aula a pianta rettangolare di m. 35,35 x 19,25 a unica navata, orientata in modo analogo a quello della chiesa superiore e fu costruita utilizzando le pareti perimetrali di un grande ambiente preesistente del III secolo d.C.. (forse una fullonica destinata alla tintura dei tessuti, data la presenza di alcune vasche). Questa parte sotterranea,  con affreschi dell’VIII e XI secolo, è visitabile e molto suggestiva. Questa prima chiesa soffrì moltissimo per i continui straripamenti del Tevere, che provocavano un continuo rialzamento del terreno ed infatti, dopo il Mille, risultava interrata di circa sei metri. Nel 1123 fu deciso di ricostruirla dalle fondamenta.  La nuova chiesa non fu tuttavia edificata esattamente sull’antica, ma un poco più a destra probabilmente per l’impossibilità  di riutilizzare in toto come muri di fondazione le strutture ormai fatiscenti del complesso antico, ma i volumi della basilica medioevale erano sostanzialmente quelli di oggi; L’attuale aspetto della chiesa si deve in gran parte ai lavori promossi nel 1602 dal cardinale titolare della chiesa Scipione Caffarelli Borghese (nipote di papa Paolo V).

Trastevere medievale San Crisogono

La Basilica di Santa Maria in Trastevere

Di certo non si può considerare Santa Maria in Trastevere un gioiello nascosto in quanto è uno delle chiese più belle ed visitate del quartiere, ma non potevo non includerla nella nostra passeggiata. Secondo la tradizione la basilica venne fondata da papa Callisto I (217 – 222) sul luogo dove si trovava una taberna. Qui, nell’anno 38 a.C., sarebbe scaturito olio dalla terra, olio che continuò a scorrere per tutto un giorno senza interruzione. Il fenomeno, certamente di origine vulcanica – una breve eruzione di petrolio – è ora spiegabile scientificamente; infatti, lungo le sponde del fiume sono state notate fughe di gas dal caratteristico odore di petrolio, ma all’epoca l’evento dovette apparire miracoloso. Nonostante tutte le modifiche, l’edificio attuale è sostanzialmente ancora quello ricostruito da Innocenzo II. Sopra al portico si alza la facciata della basilica sormontata da un frontone. Sotto al frontone, lo sguscio di protezione è decorato con un grande mosaico raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, ai piedi della quale sono inginocchiati i due donatori; ai lati, due teorie di sante con una lampada in mano. Il mosaico è stato eseguito da varie mani in epoche diverse. Le otto figure centrali (Madonna con il Bambino, i due donatori e le quattro vergini più vicine a destra e a sinistra) sono le più antiche, eseguite nel sec. XIII; le ultime sono non più tarde dell’inizio del sec. XIV. Il campanile a destra della facciata è della prima metà  del sec. XII e fu rimaneggiato nel ‘600. All’interno risplendono i mosaici absidali con il meraviglioso ciclo delle Storie della Vergine, di Pietro Cavallini risalente con molta probabilità  al 1291.

Trastevere medievale, interno di Santa Maria in Trastevere

Chiostri di San Cosimato

Dell’antico monastero – in origine benedettino – dedicato ai santi Cosma e Damiano si sono conservati due bellissimi chiostri, inglobati dall’Ospedale Regina Margherita. La facciata del complesso prospetta sulla piazza omonima (il cui nome deriva dalla corruzione della titolatura originaria), ad un livello più basso di quello attuale, ed è preceduta da un protiro costruito nel XII secolo con materiale di reimpiego. Il primo chiostro, del 1240, l’unico di quest’epoca conservato in Trastevere, aveva in origine due piani: le arcate del piano superiore furono tamponate nelle sistemazioni quattrocentesche; a questi lavori si deve anche la sala capitolare e il secondo chiostro a pilastri con pozzo coperto al centro.

Ovviamente questa passeggiata non può essere esaustiva di tutti i tesori che il quartiere custodisce, sennò sarebbe stato necessario scrivere un libro piuttosto che un semplice post!