Nel mio secondo sitting a Copenaghen, avendo già una certa conoscenza della città, ho voluto visitare zone meno famose, come Christianshavn e Holmen scoprendo così l’interessantissimo museo Skibene på Holmen, ossia il Museo delle navi della guerra fredda.
Holmen
L’area di Holmen, formata da una serie di isolette collocate tra Refshaleøen e Christianshavn è stata la base principale e il cantiere navale della Marina Reale danese dal 1690 al 1990. L’isola di Nyholm nacque proprio dall’esigenza di spostare la base navale dall’odierna Gammelholm e fu creata affondando navi piene di rifiuti e fango. Successivamente, sulla punta nord dell’isola fu affondata la nave da guerra Elephanten con un angolo di 90° in modo da creare un’altra piccola isola per proteggere le navi all’ancora. Oggigiorno questa zona di Copenaghen è molto visitata perchè qui si trovano due dei simboli cittadini, il teatro dell’Opera e il celebratissimo ristorante noma.
Le navi della guerra fredda
Nei cosiddetti “anni della guerra fredda” i sottomarini e le navi danesi pattugliavano le coste dei paesi del Patto di Varsavia e la Danimarca sarebbe stato il primo paese Nato a notare e riferire il movimento di navi nemiche. Le provocazioni da entrambe le parti erano all’ordine del giorno, ognuno mostrava la propria potenza di fuoco, senza però usarla. In caso di un attacco nemico, l’ordine sarebbe stato quello di rispondere immediatamente al fuoco senza attendere ulteriori comandi, anche senza che gli ufficiali sapessero se ci fosse stata o meno una dichiarazione di guerra. Le unità isolate dovevano comunque portare avanti i combattimenti per dar tempo alle forze armate di organizzarsi e trasformare così l’azione da difensiva ad aggressiva.
Tre delle navi in uso in quei decenni, una volta dismesse, sono state allestite a museo ed aperte al pubblico.
Fregata Peder Skram
La Peder Skran è stata una delle ultime e più grandi navi da guerra danesi: entrò in servizio nel 1966 e fu dismessa nel 1988. La fregata e la sua sorella F 353 “Herluf Trolle” erano le ammiraglie della flotta danese, a capo della difesa delle coste sul Baltico di Germania e Danimarca: in caso di una possibile attacco dai paesi del Patto di Varsavia, sarebbe stata il centro di comando per coordinare l’operazione “Hurricane” contro forze ostili.
Prese il nome dal nobiluomo Peder Skram, che visse tra il 1501 e il 1581 e fu ammiraglio e comandante supremo della Reale Marina danese: prese attivamente parte a molte battaglie, anche contro gli svedesi e per questo si guadagnò il soprannome di “Temerario di Danimarca”. Tutte le navi da guerra danesi hanno uno stemma e questa fregata porta quello di Peder Skram, la metà anteriore di un unicorno su campo blu, che poggia su un’ancora coronata, come tutti gli stemmi delle navi della marina danese.
La nave aveva 202 uomini di equipaggio: ognuno era indicato con un numero e questo numero determinava sia la posizione dell’alloggio (chi aveva i dispari dormiva negli alloggi del re mentre chi aveva i pari negli alloggi della regina) sia la posizione da tenere a seconda dei compiti assegnati in battaglia, in caso di naufragio e nelle manovre in porto. L’equipaggio era diviso in 4 settori: operazioni tattiche e comunicazioni, le armi, il reparto tecnico e l’amministrazione. La fregata era dotata di missili navali Harpoon e di missili antiaerei Sea Sparrow.

Batteria dei missili Sea Sparrows
La nave è diventata celebre in tutto il paese, perchè nel 1982 per errore venne lanciato un missile che distrusse vari cottages estivi, per fortuna senza fare vittime. Dopo essere stata dismessa nel 1988, la fregata era destinata ad essere demolita, ma fu salvata e comprata dalla fondazione omonima.
Motosilurante Sehested
Con le sue 9 navi gemelle, era parte della difesa navale danese e NATO durante la guerra fredda: benché piccola era pesantemente armata e utilizzata anche come posa-mine. Ospitava 25 persone d’equipaggio e poteva raggiungere 74 km/h di velocità. Fu smantellata nel 2000.
Sottomarino Sælen
È uno dei sottomarini Type 207 o Classe Kobben commissionati dalla Norvegia ai cantieri navali tedeschi e basati sul sottomarino tedesco Classe U-205, il primo costruito in Germania dopo la Secondo Guerra mondiale.
È stato utilizzato in operazioni antiterrorismo condotte dalla NATO nel Mediterraneo e nella 2a Guerra del Golfo e portava a bordo 24 persone.

Ph. Simon via Wikipedia Commons
La mia visita alle navi
Non ero mai salita su una nave da guerra ed per me è stata davvero un’esperienza emozionante! La Peder Skram è grande e c’è molto da vedere, ma è anche abbastanza faticosa da visitare visto che, per passare da una sezione all’altra di uno stesso ponte, bisogna salire e scendere delle scalette molto ripide.
Mi ha fatto una certa impressione vedere da vicino le batterie dei missili pensando che quelle armi micidiali erano in grado di affondare una nave o colpire un aereo, chissà se sono mai state usate.

La cabina del comandante
Confesso che entrare all’interno del sottomarino è stato il momento più alto di tutta la visita, voglio dire, non capita davvero spesso di poterne visitare uno! Mi sembrava di stare in un film di guerra, gli spazi sono ristretti, abbastanza claustrofobici e pensavo solo a quanto dovesse essere stato difficile vivere rinchiusi in ambienti così piccoli. Ovviamente non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di salire sulla torretta, ma la scaletta era talmente ripida e lo spazio così angusto che ho fatto solo pochi gradini per non rischiare di farmi male.
Oltre le navi è anche possibile visitare l’edificio che ospita l’imponente gru di legno. Il museo è solitamente aperto nei fine settimana, per tutte le info: => pederskram.dk
Capisco benissimo la sensazione di claustrofobia a cui ti riferisci, avendo da poco visitato il sottomarino Dandolo all’Arsenale di Venezia. E anche la sensazione di impotenza e timore per queste armi da guerra, sorelle di quelle che circolano in tutto il mondo e potrebbero farci saltare in aria da un momento all’altro. Che essere stupido è l’uomo!
In effetti è abbastanza angosciante pensare ai danni che armi del genere possono causare.
Articolo davvero super interessante! Io son salita per la prima volta su una nave militare lo scorso anno quando a Trieste venne l’Amerigo Vespucci
Wow, con l’Amerigo Vespucci non c’è competizione!
Questa parte della storia moderna è una delle mie preferite, sarà che l’abbiamo praticamente vissuta, la scia di quel periodo ancora si fa sentire. Bello leggere di questa nave, sono argomenti poco trattati e per questo li trovo davvero interessati.
Grazie Laura, anche per me è stato interessante imparare alcune cose.
Sono un’appassionata di storia e piacerebbe moltissimo anche a me entrare in un sottomarino. Se mai andrò a Copenaghen non mi lascerò scappare questa opportunità.
Davvero un’esperienza da provare!
Adoro visitare navi da guerra e beni storici di questo tipo: sono una vera finestra sul passato e permettono di toccare con mano e osservare con i propri occhi le testimonianze di un periodo preciso, come quello della Guerra Fredda in questo caso.
Esatto! Io poi, essendo sempre stata un pò scarsa in storia, ho sempre da imparare.
Un museo sicuramente insolito però molto interesante da visitare, soprattutto per la storia legata di ogni mezzo. Io però non sarei mai scesa nel sottomarino, i luoghi angusti mi terrorizzano.
Effettivamente è soffocante, e si stava con i portelloni aperti, pensa come doveva essere quando erano in immersione!
Piacerebbe molto a mio marito questo polo museale, poichè appassionato di mare e di navi. Io invece approfondirei la parte storica e la collocazione, nonchè la funzione, di questi mezzi durante i vari conflitti in cui sono stati utilizzati. Mi segno subito i tuoi consigli per la visita.
Deve essere emozionante salire su una nave del genere, una bella esperienza che farò anch’io appena riuscirò ad andare a Copenaghen.
Credo di avertelo già detto, ma mio marito è un grande appassionato di navi e sottomarini; se lo portassi in questo museo diventerebbe matto! In effetti, potrebbe essere un ottimo regalo per il suo compleanno!
Ecco un’altra delle cose che non ho fatto in tempo a vedere a Copenaghen! Molto interessante la tua visita e soprattutto non sapevo di questo “pattugliamento” danese nel periodo della guerra fredda. Immagino che il sottomarino sia davvero angusto, quando guardo i film mi sembra che mi manchi l’aria!