Copenaghen è una città piena di bellissimi spazi verdi ed offre anche la possibilità di praticare trekking senza allontanarsi troppo dal centro. Dopo aver dovuto cambiare il programma di una gita fuori città all’ultimo minuto, ma avendo comunque voglia di camminare, ho passato una giornata lungo il sentiero Amarmino.

Il sentiero trekking Amarmino

Amarmino è un tracciato di 27 km, inaugurato nell’ottobre 2020, che partendo dal nuovissimo quartiere di Ørestad, situato sull’isola di Amager, facilmente raggiungibile sia dal centro città che dall’aeroporto, attraversa il parco Amager per arrivare alla pittoresca Dragør. 

Il quartiere di Ørestad è sorto una ventina d’anni fa ed in breve tempo è diventato un campo di sperimentazione per l’architettura contemporanea con edifici come 8-tallet, progettato da Bjarke Ingels, un labirinto che ospita 470 appartamenti, tutti diversi uno dall’altro, la nuova sala da concerti DR Koncerthuset progettata da Jean Nouvel con pareti di cemento che ospita quattro sale, ognuna diversa per architettura, colori e acustica  e il Bella Sky Hotel (il più grande hotel in Scandinavia).

Fortunatamente a fare da contraltare a tutte queste costruzioni, c’è il Naturpark Amager, un’area verde 10 volte più grande del Central Park di New York, che offre una varietà di sentieri e di attività, dal nuoto alla pesca fino al campeggio o al pernotto in uno dei suoi rifugi.

Il mio trekking lungo il sentiero Amarmino

Come ho scritto all’inizio, durante il mio secondo soggiorno a Copenaghen, una mattina ho cambiato programma all’ultimo minuto e dopo una rapida ricerca su dove poter fare un trekking senza allontanarmi troppo dalla città, ho trovato le indicazioni per l’Amarminoen e ho deciso di provarlo!

Raggiungere il punto di partenza è stato semplicissimo, dato che si trova a pochi passi dalla fermata DR Byen della linea metro M1: grazie alla bella giornata di sole durante il ponte dell’Ascensione, non sono stata l’unica ad aver avuto voglia di camminare, ed altri escursionisti sono usciti dalla metro insieme a me, anche se il sentiero è sempre molto frequentato. Superata la riserva naturale di Amager Fælled, si arriva in vista dell’acqua del bacino di Sydhavnen, acqua che si costeggerà a lungo. Purtroppo all’altezza del ponte Amagerbroen ho sbagliato a seguire i segnali e sono dovuta tornare indietro per riprendere il cammino.

Questo tratto del sentiero serpeggiante tra mare e prati è davvero idilliaco, c’è anche una piccola piscina e piattaforme dove fermarsi a prendere il sole.

Arrivati all’altezza della riserva di Kalvebod Fælled, il cammino curva  a 90° a sinistra per inoltrarsi all’interno: qui si attraversa una zona di acquitrini che sono la gioia per gli amanti del birdwatching.

Il sentiero non è affatto faticoso ed è semplice da seguire, (anche se in altri due punti ho sbagliato strada visto che ci sono anche i segnali per il percorso da fare in bici), ma man mano che camminavo si è presentato un grosso problema: non c’erano punti di ristoro né di rifornimento d’acqua ed io ero uscita solo con una bottiglietta da mezzo litro e niente altro! Rovistando nello zaino avevo trovato un paio di cioccolatini che, dopo qualche ora di trekking sono stati un toccasana, ma la grande fortuna è stata trovare una banana abbandonata su una panchina: dopo un attimo di perplessità sull’opportunità di mangiarla, la fame ha avuto la meglio!

Un altro ottimo punto per il birdwatching è Hejresøen, ossia il lago degli aironi, dove è possibile salire sulla torretta di avvistamento.

Invece di costeggiare il mare, ho tagliato per l’interno attraversando delle belle zone boscose e qui, purtroppo non saprei indicare il punto esatto, ho fatto l’incontro più bello della giornata: nascosto tra gli alberi ho trovato un enorme troll di legno!

Il suo nome è Bjarke Cirkelsten ed è una delle sculture realizzate con materiali riciclati dallo scultore Thomas Dambo: sono sparsi in tutto il mondo, concentrati soprattutto intorno a Copenaghen ed è un’attività tipica andare a caccia di questi troll con i bambini! Ho aspettato un pò per rimanere sola con lui ed è stato un momento bellissimo, tanto che alla fine mi è dispiaciuto andare via lasciandolo tutto solo nella foresta.

Per non perdere ancora una volta il tracciato, mi sono accodata a un signore che portava a spasso il cane che chiacchierando amabilmente mi ha accompagnata nell’ultimo tratto prima di arrivare alla bella spiaggia di Sydtstranden, a sud della meta finale di Dragør. La spiaggia è costeggiata da stupende ville moderne che davvero non mi aspettavo di trovare! 

Dopo tanti km percorsi, la stanchezza e la sete iniziavano a farsi sentire e mi sembrava di non arrivare mai a Dragør, tanto che ero tentata di bussare a casa di qualcuno che chiedere da bere, ma alla fine ce l’ho fatta e finalmente dopo aver visitato la parte antica di questa deliziosa cittadina, ho trovato un bar dove poter finalmente mangiare e bere! Dragør è un antico villaggio di pescatori che ha mantenuto intatto il suo aspetto pittoresco: forse conviene partire da qui per il sentiero, in modo da poterlo visitare quando si è ancora freschi e riposati.

Da Dragør si può facilmente rientrare in città: io ho preso il bus che porta all’aeroporto e di lì il treno. L’aeroporto è forse l’unico motivo di disturbo del trekking, dato che almeno per una mezz’oretta di percorso si sentiva il passaggio degli aerei.

Per concludere

Il sentiero Amarmino è un trekking di una giornata che permette di attraversare ambienti naturali diversissimi, come prati, pascoli, zone paludose, boschi e spiagge anche se nella prima parte sono ben visibili le grandi architetture del quartiere di Ørestad e vicino all’aeroporto il rumore degli aerei può essere fastidioso. È molto frequentato, quindi non presenta pericoli, a parte sbagliare strada come è successo a me. Essendo praticamente pianeggiante, non servono attrezzature particolari (io indossavo normali scarpe da ginnastica in pelle), l’unica accortezza per godersi la camminata è portarsi una sufficiente scorta d’acqua e di cibo!