(Foto tratta dal sito wantendinrome.com)

Uno dei profili inconfondibili dei panorami di Roma è la sagoma del cosiddetto Colosseo quadrato, o più propriamente il Palazzo della Civiltà Italiana, che spicca su tutti gli altri edifici del quartiere Eur, ad eccezione dei nuovi grattacieli di Eurosky e del compagno che lo affianca.

Il soprannome di Colosseo quadrato con cui viene chiamato da tutti i romani è facilmente intuibile: le sue arcate ricordano quelle del celebre Anfiteatro Flavio.

Famosissima è la frase che troviamo incisa su ognuno dei quattro lati, tanto spesso usata e parafrasata:

UN POPOLO DI POETI DI ARTISTI DI EROI

DI SANTI DI PENSATORI DI SCIENZIATI

DI NAVIGATORI DI TRASMIGRATORI

Dopo esserci entrata una volta in occasione di una fiera del fumetto, ho finalmente potuto visitarlo con più calma e salire fino alla terrazza panoramica posta all’ultimo piano. Ma facciamo un passo indietro e parliamo di come nasce il quartiere che ospita il palazzo.

La nascita del quartiere EUR di Roma

L’idea di candidare Roma come sede dell’Esposizione universale del 1942 fu di Giuseppe Bottai, all’epoca governatore della città: dopo la conquista dell’Etiopia, l’Italia si considerava ormai a capo di un impero e il regime intendeva così mostrare i suoi successi e l’accresciuta importanza a livello internazionale. La scelta della zona dove erigere i padiglioni, nel quadrante sud ovest della capitale, dimostra l’interesse a sviluppare la città verso il mare prendendo al tempo stesso l’occasione di darle un’impronta stilistica prettamente fascista.

Fu così creato nel 1937 un Ente autonomo che nel giro di pochi mesi presentò un progetto di massima per la creazione della zona espositiva: oltre ai padiglioni erano previste anche strutture permanenti e grande attenzione fu rivolta alla creazione delle ampie zone verdi che tuttora caratterizzano l’elegante quartiere dell’EUR. Per i progetti dei principali palazzi furono indetti concorsi pubblici banditi nella seconda parte del 1937: il concorso per il nostro palazzo fu vinto dagli architetti Guerrini, La Padula e Romano.

Nel piano generale dell’area, l’edificio doveva essere collegato al Palazzo dei Congressi che lo fronteggia alla fine di un’ampio viale, da una serie di portici che però non vennero mai costruiti.

veduta del Palazzo dei Congressi

Il Palazzo dei Congressi che ancora adesso fronteggia il Colosseo quadrato

Allo scoppio della guerra, il Palazzo della Civiltà Italiana, quello dei Ricevimenti e dei Congressi, i 4 musei progettati erano ancora in costruzione: dopo l’interruzione dovuta al conflitto, i lavori non furono più ripresi e gli edifici caddero in rovina e solo nel 1951 cominciarono i lavori per creare un nuovo quartiere. Non tutti sanno che la denominazione EUR deriva dall’acronimo di Esposizione Universale di Roma.

Oggigiorno il Palazzo è stato dichiarato dal MIBAC edificio di interesse culturale, ed è vincolato ad uso espositivo o museale; attualmente è stato dato in affitto fino a tutto il 2028 al marchio Fendi che ne ha fatto il suo quartier generale organizzando dei bellissimi spazi di lavoro open space: al piano terreno un’area è stata destinata alle esposizioni.

Un pò di cifre

Il palazzo è altro sei piani x  un’altezza di 68 metri  e una larghezza di  51 per ogni lato: si presenta infatti come un parallelepipedo perfetto. Ogni facciata presenta 9 fornici su ogni piano x un totale di 54 in ogni lato: come ogni romano sa, il numero dei fornici in orizzontale e verticale corrisponde al numero delle lettere del nome e del cognome di Mussolini. In totale la superficie coperta è di 8400 mq.

La decorazione scultorea

Esternamente è rivestito completamente in travertino ed è decorato da 28 statue e 4 grandi gruppi marmorei. Il ciclo scultoreo mirava a celebrare l’eccellenza italica nelle arti e nella scienza: le 28 statue, alte 3 metri e 40, rappresentano (in senso orario partendo dalla sx dell’ingresso): eroismo, musica, artigianato, genio politico, ordine sociale, lavoro, agricoltura, filosofia, commercio, industria, archeologia, astronomia, storia, genio inventivo, architettura, diritto, primato nella navigazione,scultura, matematica, genio del teatro, chimica, stampa, medicina, geografia, stampa, fisica, genio della poesia, pittura e genio militare.

I quattro grandi gruppi scultorei posti agli angoli del basamento del palazzo rappresentano i Dioscuri, i mitici gemelli Castore e Polluce venerati dagli antichi Romani.

Uno dei gruppi scultorei dei Dioscuri

Dalla terrazza posta al settimo piano si può ammirare un’incredibile vista sulla città! Da qui è ben visibile la “Nuvola“, l’avveniristico centro congressi progettato da Massimiliano Fuksas.

veduta panoramica dalla terrazza

Nel 2017 l’artista russo Pokras Lampas, per una campagna promozionale per il marchio Fendi,  dipinse sul tetto una calligrafia  raffigurante numerose parole inizianti per “F”: è la più estesa opera di calligrafia realizzata in Italia.

La calligrafia sul tetto del palazzo