Nell’articolo su 14 Henrietta St. ho raccontato la decadenza di un aristocratico palazzo di epoca georgiana a Dublino, così ora voglio tornare sull’argomento parlando di un edificio dello stesso periodo che, per sua fortuna, si è conservato in tutta la sua bellezza, il N.1 Royal Crescent a Bath, la città georgiana per eccellenza.

Il Royal Crescent a Bath

Il Royal Crescent di Bath è uno spettacolare insieme di case a schiera, composto da 30 edifici che presentano una facciata in stile palladiano uniforme e continua a forma di mezzaluna: venne progettato dall’architetto John Wood il giovane tra il 1767 e il 1774, ed è considerato uno degli esempi più fini di architettura georgiana, tanto da essere un “Listed Building ovvero un edificio protetto dallo Stato.

Ph. By WFan da commons.wikimedia.org

N.1 Royal Crescent

N.1 Royal Crescent è stata la prima casa costruita del Royal Crescent. La sua costruzione fu portata avanti in tre fasi: nel 1767 venne realizzata l’ala est di due piani, nel 1769 fu creato un’ampliamento da parte di John Wood il giovane e successivamente fu fatto un collegamento per unire le due parti. L’ala est fu utilizzata come zona di servizio e gli ampliamenti successivi riguardarono la casa padronale.

Gli inquilini che si sono succeduti nel tempo hanno ovviamente cambiato il design originale della casa e mostrano anche il declino dello status sociale dei suoi occupanti, dal suo primo proprietario, Henry Sandford, un ricco proprietario terriero, fino a ecclesiastici e personaggi minori. Nel 1840 poi l’edifico fu utilizzato come scuola privata per ragazze e più tardi fu trasformato in una pensione.

Il museo ha aperto le porte nel 1970 grazie a Bernard Cayzer che comprò la casa padronale per offrirla al Bath Preservation Trust: successivamente l’ala est fu acquistata dalla Andrew Brownsword’s Charitable Foundation per darla in prestito a lungo termine al Trust in modo da ricostruire l’intera struttura come era in origine e raccontarne la storia in modo completo. La casa è stata decorata ed arredata come sarebbe potuta essere verso la fine del ‘700: mobili, oggetti e dipinti vogliono mostrare come era la vita dei residenti facoltosi di Bath.

La visita al N.1 Royal Crescent

Anche se il Trust non è gemellato con il FAI, mi è stata comunque offerta gentilmente una riduzione sul prezzo del biglietto d’entrata, quindi consiglio di portare sempre con sé la tessera. In alcune delle sale ci sono proiezioni video e audio che ricreano l’atmosfera familiare dei primi inquilini della casa.

Al piano terra troviamo tre ambienti:

il parlour era la stanza che la famiglia usava per le attività di tutti i giorni, spesso usato per fare colazione su un tavolino pieghevole che poteva essere riposto o per un incontro informale della padrona di casa con le amiche.

Ph. tratta dal sito del museo

Non mancava il nascondiglio per il vaso da notte!

Lo studio era il rifugio dove un uomo di cultura poteva dedicarsi ai suoi interessi per la scienza e il mondo naturale: è stato allestito per mostrare le cose di cui Sandford si occupava, con un armadietto che conteneva gli oggetti collezionati e un mappamondo che riflette l’interesse per le nuove scoperte effettuate da Cook nei suoi viaggi.

La sala da pranzo era la sala di rappresentanza, utilizzata per accogliere gli ospiti: sul tavolo è in mostra un elegante servizio da dolce, visto che il dessert era il momento culminante di una cena formale in epoca georgiana, mentre l’argenteria dimostrava il ceto elevato della famiglia. Anche qui, nascosto in una credenza, a portata di mano in modo da non dover lasciare la stanza, il vaso da notte.

Salendo al piano superiore si visitano: il salotto delle signore, dove le ospiti femminili si ritiravano dopo cena, mentre gli uomini rimanevano a tavola a bere e fumare: qui si poteva prendere il tè, giocare a carte o fare musica. Una curiosità: all’epoca il tè era costoso ed era conservato in una scatola chiusa a chiave per evitare che i servitori lo rubassero.

La camera da letto della padrona di casa, dove la signora si dedicava alla toilette mattutina con l’aiuto di una cameriera e poteva anche ricevere ospiti.

Tra gli oggetti esposti un grattaparrucca per i pidocchi e un quadro che conservava le silhouettes dei familiari, in pratica un portafotografie dell’epoca.

La camera da letto di Henry Sandford è ammobiliata con pezzi di George Hepplewhite, uno dei mobilieri più in voga all’epoca. Dato che Bath era un celebre centro di cura, era normale avere in casa un armadietto dei medicinali portatile che  è stato posizionato proprio in questa stanza.

Ovviamente, nascosto nel comodino il vaso da notte!

Un corridoio di passaggio porta all’ala destinata ai servizi dove c’era la stanza della governante, che data la sua posizione di capo dello staff, aveva diritto ad avere una camera privata da dove dirigeva la casa. Il resto della servitù di solito dormiva nelle camerette dell’attico.

Nelle cucine cibi come pane o prosciutto erano riposti su rastrelliere appese per tenerli lontani da topi, mentre la carne era conservata in un apposita meat safe: l’acqua proveniva dal pozzo interno e nell’anticucina la buca per il carbone permetteva di scaricarlo direttamente dalla strada.

Per tutte le info => no1royalcrescent.org.uk