Qualche mese prima di partire per New York, avevo letto un interessante articolo scritto da un mio conoscente, il valente architetto Vincenzo Bernardi, su una nuova attrazione della città ovvero Little Island, di cui proprio non sapevo niente. È stato grazie a questo articolo che, mentre camminavo sulla High Line, ho intravisto in lontananza proprio l’isoletta in questione e ho deciso di andare a darle un’occhiata.

Il Pier 54

(Ph. tratta dal sito littleisland.org)

Little Island, come dice il nome, è una piccola isola artificiale creata dove una volta c’era il Pier 54 a Manhattan, lungo la riva del fiume Hudson. Quest’area, in passato appartenuta alla tribù degli indiani Lenape, a partire dall’800 vide la trasformazione del lungofiume in un porto trafficato: in particolare, dal 1910, il Molo 54 era quello della British Cunard, riservato ai transatlantici che facevano la spola tra America ed Europa. Proprio qui nel 1912 attraccò la RMS Carpathia che portò in salvo i sopravvissuti al naufragio del Titanic (la cui compagnia, la White Star Line possedeva invece il Pier 59) e da qui partì il Lusitania che venne affondato pochi giorni dopo (negli anni ’30 le due compagnie si fusero). Finita l’epoca dei transatlantici, il molo cadde in disuso: tra gli anni ’70 ed ’80 questo e i moli adiacenti divennero uno dei luoghi sicuri dove la comunità LGBTQ della città poteva riunirsi senza problemi. La sovrastruttura del Pier 54 venne demolita nel 1991, fu lasciato solo intatto l’arco di entrata tutt’ora visibile e negli anni seguenti il molo è stato utilizzato per concerti ed eventi estivi.

(Ph. tratta dal sito littleisland.org)

Il recupero del Pier 54

Nel 2013, Barry Diller, della Fondazione Diller-von Furstenberg Family (è il marito della stilista Diane von Furstenberg), in collaborazione con i vertici  dell’Hudson River Park Trust, colse l’occasione dei danni provocati al molo dall’uragano Sandy per studiare come poter ridare vita alla struttura: immaginò uno spazio pubblico che potesse creare un’esperienza di profondo contatto con arte e natura. Un gruppo di ingegneri, artigiani, tecnici specializzati lavorarono insieme per far si che il progetto da 260 milioni di dollari di un parco artificiale sospeso sulle acque dell’Hudson si trasformasse in realtà. L’inizio della costruzione era stato programmato per il 2015, ma alcune controversie legali hanno ritardato i lavori che sono iniziati solo nel 2018.

Cosa fare a Little Island

Little Island è stata inaugurata il 21 Maggio 2021: estesa per circa un ettaro, poggia su 132 colonne di cemento a forma di tulipano. Il suo design vuol ricordare una grande foglia che galleggia sull’acqua. I resti dei vecchi piloni in legno dei moli 54 e 56 sono stati in larga parte conservati per cercare di non alterare l’habitat marino.

È aperta tutti i giorni dalle 6 di mattina fino alle 20 in inverno e a tarda sera in estate: da marzo a settembre in alcune fasce orarie è necessario prenotare l’accesso altrimenti la si può visitare liberamente. È collegata alla riva dell’Hudson tramite due ampie passerelle ed è totalmente accessibile ai passeggini e alle sedie a rotelle.

Cuore dell’isola è una vasta piazza centrale dotata di tavoli e sedie, dove nella bella stagione aprono i chioschi dei rivenditori di cibo.

piazza centrale

Little Island è attraversata da vari  percorsi pedonali seguendo i quali si possono ammirare oltre 350 specie di fiori, piante e alberi scelti in modo da ricreare diversi microclimi e avere così un paesaggio colorato e fiorito in ogni stagione dell’anno: collinette e avvallamenti rendono il panorama variegato. In vari punti ci sono installazioni con giochi sonori che fanno divertire molto i più piccoli.

panorama interno

bambini che giocano

L’isola ospita un anfiteatro da quasi 700 posti che si apre sull’acqua e un secondo palco per 200 spettatori dove sono in programma una fitta serie di spettacoli di musica, danza, teatro, dando spazio alle esibizioni di artisti newyorkesi. Diller ha assicurato che metà dei biglietti per gli spettacoli sarà gratuita o comunque a prezzi accessibili: la sua fondazione inoltre coprirà i costi di mantenimento della struttura per 20 anni.

l'anfiteatro

La visita non prende più di 20/30 minuti perchè francamente non è che ci sia molto da fare e da vedere. Concordo con l’articolo che ho citato all’inizio e mi chiedo se davvero la città avesse bisogno di questa opera faraonica e se i 260 milioni di dollari (mica noccioline!) necessari per la sua realizzazione non potessero essere spesi in maniera più utile per la comunità.