La città di Dublino ha dedicato molte statue ai suoi figli più famosi di ieri e di oggi, personaggi della politica, ma anche della cultura e dell’arte. Vi porto a fare una passeggiata per vedere le più celebri.

Le statue dei dublinesi celebri

Molly Malone (Suffolk St.) – Il nostro giro non poteva che iniziare dalla statua di Molly Malone, una delle icone della capitale irlandese, fotografatissima da tutti i turisti, anche se non vi nessuna certezza che sia davvero esistita. Molly è la protagonista di una canzone che risale all’800 ed è divenuta un inno non ufficiale di Dublino: racconta di una bella pescivendola che vendeva cozze e vongole col suo carrettino e che morì giovane. Il seno in bella mostra fa sospettare, però, che oltre al pesce, Molly vendesse anche altro!

James Connelly (North Dock) – Connelly è stato un sindacalista e fu uno dei capi della rivolta di Pasqua, la Easter Rising del 1916: insieme agli altri rivoltosi venne fucilato, benché quasi morente, nella prigione di Kilmainham Gaol.

Famine Memorial (Custom House Quay) – A poca distanza da EPIC, il Museo dell’emigrazione, è collocato questo gruppo scultoreo che rappresenta con grande crudezza ed espressività il terribile periodo della grande fame vissuto dall”Irlanda. Tra il 1845 e il 1849 una malattia delle patate causò una grave carestia: gli Inglesi si rifiutarono di abbassare i prezzi dei beni alimentari e di diminuire le esportazioni per lasciare più cibo per gli affamati irlandesi. Si calcola che circa un milione di essi morì in questo periodo e un altro milione e mezzo emigrò per salvarsi dalla fame.

George Bernard Shaw (National Gallery of Ireland) – La statua a grandezza naturale del celebre scrittore accoglie i visitatori all’entrata su Clare St. della National Gallery: fu scolpita da Paolo Troubetzkoy, amico di Shaw che, alla sua morte nel 1950, lasciò in eredità un terzo delle sue royalties al museo. Non tutti sanno che oltre ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1925, Shaw vinse anche un premio Oscar nel 1939 per la sceneggiatura non originale del film Pigmalione, tratto dalla sua commedia omonima.

Oscar Wilde (Merrion Sq. Park) – Parlando di scrittori, visitando Dublino non si può mancare di vedere la statua di Oscar Wilde, collocata vicino alla sua casa al Nr. 1 di Merrion Square e al Trinity College dove studiò. Forse il giovane Oscar giocò proprio dove ora si trova il suo monumento! Osservando bene il volto, si può notare come il lato sinistro è allegro mentre il destro è triste.

James Joyce (N Earl St) – Tra i grandi scrittori dublinesi, non possiamo dimenticare James Joyce! La statua a lui dedicata è  posizionata vicino alla centralissima O’Connel St.

Un riferimento a Joyce lo troviamo anche all’esterno dell’Oliver St. John Gogarty Bar, a Temple Bar, dato che Gogarty fu d’ispirazione per il personaggio di Buck Mulligan nell’Ulisse.

Daniel O’Connell (O’Connell Street Lower) – Camminando per il centro di Dublino è praticamente impossibile non imbattersi nella statua di O’Connell, collocata su un altissimo plinto sulla strada a lui intitolata proprio di fronte al ponte che porta il suo nome. Ma chi era questo Mr. O’Connell per godere di tanti onori? Fu un politico che lottò contro la discriminazione subita dai cattolici, facendo ottenere loro l’emancipazione ovvero il libero accesso a tutte le cariche militari e civili: questo successo gli valse l’appellativo di Liberatore.

Jim Larkin (1 O’Connell Street Lower) – A poca distanza da O’Connell, troviamo il monumento dedicato al leader repubblicano e sindacalista Larkin, soprannominato anche Big Jim, fondatore dell’Irish Labour Party e dell’ Irish Worker League, che si distinse nella difesa dei diritti dei lavoratori.

Nel bel parco di St Stephen’s Green sono ricordati vari personaggi della storia di Dublino.

Robert Emmett – Il giovane patriota Emmett nacque in una casa vicino a questo parco. Venuto a conoscenza di una possibile invasione dell’Inghilterra da parte dei francesi, organizzò una rivolta armata scoppiata nel luglio 1803, ma subito fallita, che portò al suo arresto e alla sua condanna a morte. Sono rimaste famose le parole che disse al suo processo: “Quando il mio Paese prenderà il posto tra le nazioni della terra, allora e solo allora, si scriva il mio epitaffio”.

Constance Markievicz – Proveniente da una ricca famiglia nobile, nella prima parte della sua vita si dedicò all’arte. A Parigi, dove era andata a studiare, incontrò il futuro marito, il conte polacco Casimir Dunin-Markievicz da cui ebbe una figlia. Fu solo dopo il divorzio che iniziò ad interessarsi di politica, sostenendo la causa della classe operaia e quella repubblicana ed avvicinandosi a James Connolly e Jim Larkin. Fu tra le partecipanti della Rivolta di Pasqua del 1916, combattendo attivamente come Vice-Comandante del Battaglione posizionato proprio a St Stephen’s Green. La sua condanna a morte venne commutata in lavori forzati a vita a causa del suo sesso, con suo grande disappunto per non essere stata trattata come un uomo. Fu la prima donna ad essere eletta al parlamento britannico e la seconda donna ministro al mondo. Il suo sostegno alla causa repubblicana la portò più volte in prigione e a periodi di fuga per non essere arrestata. Poco prima di morire, fu tra i fondatori del partito repubblicano Fianna Fáil insieme a Éamon de Valera.

Un’altra statua a lei dedicata si trova su Townsend Street.

Wolfe Tone – Theobald Wolfe Tone è stato un politico e ribelle repubblicano che tentò di sovvertire il dominio inglese in Irlanda arrivando a partecipare ad una spedizione militare francese sull’isola durante l’insurrezione del 1798. Arrestato e condannato all’impiccagione, si suicidò in carcere.

Edward Delaney’s Famine Memorial – Proprio dietro il monumento a Wolfe, troviamo un altro gruppo statuario dedicato alla grande fame che devastò l’Irlanda, realizzato dallo stesso autore della statua di Wolfe, lo scultore Edward Delaney.

Phil Lynott (Harry St) – Lynott è stato un cantante e bassista irlandese, fondatore dei Thin Lizzy, un celebre gruppo di hard rock, e con la sua musica ha influenzato band come gli Iron Maiden e i Metallica. Dipendente da alcol e droghe, morì a soli 36 anni per le conseguenze di un’overdose.

Luke Kelly (31 King St) – Kelly è stato un artista amatissimo di Dublino: cantante e suonatore di banjo, fu il fondatore insieme a Ronnie Drew del gruppo folk dei Dubliners. Molto impegnato sui temi dei diritti civili, morì a 43 anni.