I tre giorni del mio sitting sono stati davvero pochi per visitare tutto quello che c’è da vedere a Monaco, quindi ho dovuto fare una dura selezione per riuscire a vedere le cose più interessanti. Insieme al Nymphenburg e al Giardino inglese e ai bellissimi musei, di certo non si può non visitare la Residenz, ovvero la residenza reale, che illustra mirabilmente con la ricchezza degli arredi, degli stucchi e delle collezioni d’arte quella che era la sfarzosa vita alla corte dei Wittelsbach, la più antica dinastia tedesca e una delle più antiche d’Europa, che governarono la Baviera dal 1180 al 1918.

Statua nel cortile della Residenza reale
Cortile della Residenza reale

La Residenz di Monaco è uno dei palazzi reali più grandi d’Europa, abitato dai Wittelsbach fino al 1918, anno della caduta della monarchia. Il nucleo originario, formato dal castello costruito nel 1385, fu ampliato a più riprese dai monarchi bavaresi fino a creare l’odierno complesso che si sviluppa intorno a vari cortili. Aperta al pubblico a partire dal 1920, è uno dei più importanti “palazzi-museo” europei dato che la sua lunga storia ne ha fatto un compendio di stili artistici ed architettonici che vanno dal Rinascimento al Barocco fino al Rococò e al Neoclassicismo. 

Nel 1944 fu quasi totalmente distrutta dai bombardamenti, ma fortunatamente la maggior parte degli oggetti rimovibili era stata portata al sicuro  ed è stato così possibile restaurarla meticolosamente in tutta la sua magnificenza.

La visita della Residenz di Monaco

Il museo è composto da circa 130 stanze, che corrispondono a circa metà  del palazzo: il percorso è un po’ labirintico e senza una piantina si rischia di saltare alcune parti del palazzo. Il complesso è talmente grande che è impossibile descriverlo tutto, quindi mi limiterò a farne una breve guida.

Tra le maggiori attrazioni spicca l’Antiquarium, la sala più antica della Residenza, costruito dall’italiano Jacopo Strada e decorato con affreschi e grottesche che, con i suoi 66 metri di lunghezza, è uno dei più grandi e sontuosi ambienti in stile rinascimentale d’Europa.  Nato per custodire la collezione di antichità, a fine ‘500 fu trasformato in un salone per feste e banchetti. 

Antiquarium della Residenza reale

L’Ahnengalerie, ornata di stucchi dorati, custodisce i 121 ritratti dei più importanti membri della famiglia Wittelsbach dalle origini fino a Ludwig III, l’ultimo Re di Baviera.

Nel Grottenhof, il cortile dove è riprodotto un ninfeo interamente coperto da conchiglie, spicca la Fontana del Perseo.

Spettacolari sono gli Appartamenti reali con la sontuosa Sala del trono, scintillante d’oro. Appena giunto al potere, Re Ludwig I, iniziò un’estensione in grande scala della Residenza con l’architetto Leo von Klenze. L’amore del re per l’Italia e il Rinascimento determinò la scelta dello stile, soprattutto nella facciata su Max-Joseph-Platz dove ci si ispirò ai fiorentini Palazzo Pitti e Rucellai. La grande novità fu che queste stanze potevano essere visitate quando il re era assente!

Sala del trono della Residenza reale

Le Rich Rooms sono uno degli esempi più alti di stile Rococò della Germania. Fu l’architetto François Cuvilliés a crearle a partire dal 1730 per l’Elettore Karl Albrecht. La Stanza da letto di stato fu concepita per seguire l’esempio dei re francesi, che si svegliavano e andavano a dormire alla presenza dei cortigiani.

La Galleria verde, ricca di quadri e specchi, era utilizzata per i ricevimenti a cui erano invitati selezionati membri della corte. Molti dipinti erano stati trasferiti altrove, soprattutto nella Alte Pinakothek, ma nel 2011 sono stati ricollocati nel loro posto originario.

Nel 1814, la principessa Charlotte Auguste, figlia di Re Max I Joseph di Baviera, ridecorò in stile neoclassico alcune stanze per uso personale, che da lei hanno preso il nome di Charlottenzimmer.

Nella Schatzkammer, le stanze dove è custodito il grandioso tesoro dei Wittelsbach, che furono grandi collezionisti, si può ammirare una statuetta di S. Giorgio ricoperta da 2291 diamanti, 406 rubini e 209 perle, un pezzo davvero unico d’inestimabile valore!

Se non si è troppo stanchi dopo la lunga visita, è consigliabile andare a vedere il piccolo Teatro di corte, costruito tra il 1751 e il 1755 da Cuvilliés, un gioiello del Rococò europeo che ospitò la prima dell'”Idomeneo” di Mozart composta per il principe elettore Karl Theodor.

Passando davanti all’ingresso sulla Residenzstrasse, non bisogna dimenticare di toccare i quattro leoni in bronzo posti ai lati del portale. La tradizione racconta che porti fortuna toccarli! In passato i soldati prima di partire per una battaglia erano soliti toccare questi leoni con la speranza di poter ritornare sani e salvi dalle loro famiglie.

Il giardino di corte, che fiancheggia uno dei lati della Residenza, è liberamente accessibile e molto frequentato. Creato agli inizi del 1600, è stato più volte rimaneggiato: il restauro attuale riprende la disposizione dei viali e degli alberi del 1776 mentre della sistemazione originaria è sopravvissuto il fotografatissimo padiglione centrale.

Il museo è aperto tutti giorni dalle 9 alle 18 da Aprile a metà Ottobre e dalle 10 alle 17 nei restanti mesi; non è totalmente barrier free e le persone in sedia a rotelle devono essere accompagnate dal personale addetto. Per visitare il Tesoro e il Teatro si paga un biglietto a parte.

Alla Residenz è legato un ricordo personale molto carino: una sera infatti, passandoci davanti, ho sentito provenire da lì una musica degli Abba. Incuriosita, sono entrata per scoprire che in uno dei cortili si teneva un concerto delle loro canzoni. Lo spettacolo era riservato e non si poteva entrare, ma la musica si sentiva benissimo anche da lontano ed è stato davvero divertente godersi per qualche minuto delle belle canzoni pop fra quelle antiche mura ricche di storia!!

www.residenz-muenchen.de/ital/index.htm