A volte i sogni si avverano, anche se poi magari non va tutto esattamente cose si pensava! Uno dei miei (tanti) sogni fin da ragazzina era di porter assistere al torneo di tennis più prestigioso al mondo, quello di Wimbledon: anni fa avevo fatto una visita guidata dell’All England Lawn Tennis Club vivendo la grandissima emozione di entrare nel mitico campo centrale, teatro di tante appassionanti partite viste purtroppo solo in tv. Ma quest’anno sono riuscita ad acquistare i biglietti per vederle finalmente dal vivo! Vi racconto com’è andata!

Un pò di storia e di tradizioni del torneo di Wimbledon

Nel giugno 1877 l’All England Croquet and Lawn Tennis Club accettò  il suggerimento di uno dei suoi soci di organizzare un torneo aperto a tutti, a quanto racconta la leggenda per raccogliere fondi per un attrezzo per la manutenzione dei campi: grazie ai 22 partecipanti, vennero raccolti £10 e si potè ricomprarlo, dando così inizio alla leggenda di Wimbledon!

Nel 1907 il Principe di Galles, il futuro re Giorgio V, fu invitato a visitare Wimbledon, diventando successivamente prima  Presidente del Club e poi suo Patrono, carica tramandata ai suoi successori: il torneo ha mantenuto uno stretto legame con la Royal Family, a cui è riservato il Royal Box da 74 posti, dove sono ospitati personaggi celebri. Nel 1926 il figlio di Giorgio V, il Duca di York e futuro Giorgio VI, giocò nel doppio maschile, unico membro della casa reale ad aver partecipato al torneo.

Durante la Seconda Guerra mondiale 6 campionati non furono giocati  e in quel periodo la Croce Rossa, il servizio di difesa civile, le squadre di protezione antiaerea si trasferirono qui. Il club fu colpito da 5 bombe che danneggiarono anche il campo centrale, ma si riprese a giocare il torneo nel 1946 anche se erano ancora visibili molti danni alle strutture.

La convenzione di vestire di bianco nacque dalla volontà delle giocatrici ottocentesche, che dovevano indossare indumenti piuttosto pesanti, di evitare evidenti segni di sudorazione, ma da quest’anno le donne potranno almeno indossare mutande colorate.

Slazenger è il fornitore ufficiale per le palle fin dal 1902, quelle gialle furono introdotte nel 1986.

L’erba è alta 8 mm.

I circa 250 raccattapalle vengono selezionati dalle scuole locali e iniziano ad allenarsi da febbraio in poi: durante il torneo lavorano in squadre di 6, un’ora si e un’ora no. Sei quadre si occupano del campo centrale e del N.1, sei degli altri campi e 30 ruotano dove serve.

I trofei dei vincitori di Wimbledon

Il trofeo del singolo maschile apparve per la prima volta nel 1887 in sostituzione della Field Cup (1877-1883) e della Challenge Cup (1884-1886) ottenute da William Renshaw per aver vinto per tre volte di seguito il torneo. Per non rischiare di pagare un terzo trofeo nel caso di un altro triplice vincitore, fu deciso che la nuova coppa (costata 100 ghinee) non rimanesse più di proprietà del giocatore vittorioso. Si tratta di una coppa in argento dorato alta circa 47 cm. con incisi i nomi dei campioni fino al 2008; successivamente, visto che non c’era più spazio, è stato aggiunto un plinto nero con una fascia in argento dove scriverli. Mentre la coppa rimane conservata nel museo, il vincitore ne riceve una replica di 3/4 del reale.

            

Il trofeo del singolo donne è un vassoio in argento, chiamato Rosewater Dish, introdotto nel 1886 con una decorazione a tema mitologico: come succede per gli uomini, la vincitrice riceve una replica di 3/4 di grandezza con i nomi di tutti le campionesse passate.

Come acquistare i biglietti per il torneo di Wimbledon

Essendo uno degli eventi sportivi più celebri del mondo, riuscire ad avere i biglietti non è semplicissimo. Il primo modo è quello di partecipare al ballottaggio, che si apre intorno a metà settembre,  iscrivendosi al sito wimbledon.com e creando il proprio account: io sono iscritta dal 2019 e ogni anno ho sempre ricevuto una gentilissima mail che mi comunicava che non ero rientrata tra i fortunati sorteggiati. Era andata così anche quest’anno, ma, dopo qualche tempo, un’altra mail mi annunciava che se volevo, erano rimasti dei biglietti disponibili. Se volevo????? Ma sono domande da farsi?! Certo che li volevo!!! Visti i prezzi improponibili per il centrale, la scelta è ricaduta sul campo N.1.

Se con il ballottaggio dovesse andare male, durante le giornate del torneo ci si può mettere in fila (siamo o non siamo in Inghilterra?) e sperare di riuscire ad accaparrarsi un biglietto per il giorno stesso: calcolate che c’è anche chi si accampa la notte prima, quindi la vedo durissima! Per chi fosse riuscito a trovare un posto per i campi minori, ovviamente meno costosi, dalle 3 del pomeriggio, sono in rivendita se disponibili, presso il Ticket Resale Kiosk all’interno del club, i biglietti non utilizzati dai visitatori al costo di £15 per il Centre Court e di  £10 per i campi N.1 e N.2.

P.S. I bambini al di sotto dei 5 anni non sono ammessi sui campi principale.

Arrivare al Wimbledon Tennis Club

Poco prima dell’inizio del torneo, si riceve via mail una guida con tutte le informazioni necessarie per vivere al meglio le giornate sui campi. Il club è abbastanza ben collegato tramite metropolitana (District Line), bus e treno: dalla stazione di Wimbledon (che dista circa 2 km) c’è anche un comodo servizio di navette. Si può ovviamente arrivare anche in macchina, ma, se ho visto bene, il parcheggio dedicato costa £35/40! Trovare i cancelli d’entrata è abbastanza semplice e nel caso non ci si riuscisse ad orientare, il numeroso e gentilissimo personale è pronto ad aiutare. I biglietti acquistati tramite ballottaggio sono solo in formato elettronico, quindi è necessario scaricare l’app e munirsi di documento di riconoscimento, visto che sono nominativi e si viene controllati all’entrata.

Una volta entrati, orientarsi è facilissimo grazie alle numerose indicazioni e mappe del club presenti.

Il programma delle attività giornaliere

Siamo in Inghilterra e l’organizzazione non può essere altro che perfetta in un luogo così ricco di storia e di fascino. Ecco quindi parte del programma delle attività giornaliere durante i Championships.

4 a.m – Inizia la raccolta delle fragole nel Kent.

6 a.m. – Si svegliano le persone accampate nella Queue.

6.30 a.m.- Inizia ad arrivare lo staff.

8 a.m. – Si rimuovono i teli che proteggono i campi e si falcia l’erba.

9.00 a.m. – Gli esperti controllano le condizioni dei manti erbosi dei campi.

9.30 a.m. – Il falco Rufus pattuglia il cielo per tenerlo libero dai piccioni.

Ph. Getty Image

10 a.m. – Arrivano le fragole!

10.30 a.m. – Si aprono i campi e alle 11 si inizia a giocare sui campi minori.

12 a.m. – Si alzano le reti sul Centrale e sul campo N.1 e all’1 iniziano le partite.

3 p.m. – Si possono acquistare i biglietti in rivendita.

7 p.m. –  I campi minori vengono curati ed innaffiati

8 p.m. – Viene annunciato il programma del giorno seguente.

11 p.m. – Termine ultimo per le partite sui campi centrale e N.1 che sono illuminati.

Il villaggio

Molte sono le possibilità per bere e mangiare all’interno del tennis club, anche se l’uso delle borracce personali viene incoraggiato e ci sono varie fontanelle per rifornirsi d’acqua (anche ai giocatori sono fornite bottiglie riutilizzabili da riempire con acqua Evian, uno degli sponsor) ed è possibile portarsi un picnic da casa.

Diversi sono i padiglioni ospitalità, (direi, ad occhio e croce, inaccessibili al pubblico medio): il Rosewater Pavilion e The Lawn più eleganti e The Treehouse, più informale, ovviamente da prenotare con molto anticipo.

Per chi cerca soluzioni meno impegnative e costose per mangiare, varie sono le possibilità: il Parkside e il Walled Garden Food Markets, situati intorno al campo N.1, offrono varie soluzioni take away, una pizzeria nel  Southern Village sforna pizze stese a mano, nel Centenary Garden si trovano una Brasserie e un Seafood Bar. Nel Tea Lawn, proprio accanto al museo, si trovano il ristorante Wingfield e lo stand che vende le famosissime Strawberries & Cream. Inutile dire che non mancano chioschi dove trovare da bere!

Durante il torneo, è possibile visitare anche il bel museo che racconta la lunga storia dei Campionati. In quei giorni c’era anche una mostra delle foto di Michael Cole: un tuffo al cuore rivedere alcune celebri immagini del mio amato Mc!

La mia giornata al torneo di Wimbledon

Come ho detto all’inizio, a volte i sogni non si realizzano esattamente come li avevamo immaginati. Nel caso della mia tanto attesa giornata a Wimbledon le cose non sono partite benissimo, con le previsioni del tempo che davano pioggia (unico giorno di tutto il torneo) e quindi niente vestitino e cappellino vezzoso in valigia. A seguire il problema, un pochino più serio , di aver dimenticato le carte di credito a casa, in una città dove ormai si paga tutto con la moneta elettronica!

Per fortuna la casa del sitting last minute che avevo trovato non distava molto dal club e così sono andata a piedi, visto che i bus a Londra (come quasi tutto) non accettano cash. A casa avevo trovato un ombrello mezzo rotto, quindi il mio arrivo a Wimbledon non è stato dei più stylish, ma ormai ho accettato il fatto che non sarò mai una di quelle blogger con trucco, parrucco e abito sempre perfetti!

Il secondo venerdì del torneo è quello in cui si giocano alcune semifinali ed io avevo sperato fino all’ultimo che almeno una delle due partite del singolare uomini venisse giocata sul campo N.1, tanto più che quest’anno c’era Sinner ancora in corsa! Inutile dire che sono state programmate entrambe sul centrale e a me sono toccati i doppi femminili che, pur se piacevoli, non sono stati esaltanti. Così dopo un pò me sono andata a seguire gli ultimi due sets di Sinner-Djokovic sul maxi-schermo posizionato su uno dei lati del campo N.1 sulla cosiddetta Hill.

Alla lunga il freddo e l’umidità si sono fatti sentire, anche se ho tenuto duro fino al termine del match di Sinner, invidiando le tante persone vestite in sandali e abiti leggeri, neanche ci fossero stati 30°! Tornata al mio posto al campo N.1, ho seguito per la prima volta una partita di wheelchair tennis, che mi ha davvero emozionata per la bravura delle atlete.

Prima di andare via, ho fatto un giro tra i vari stands e ho visitato di nuovo con piacere il museo, che ha aggiornato parte degli allestimenti rispetto a quando lo avevo visto la prima volta: peccato solo che, non avendo carte di credito, purtroppo non ho potuto comprare nessun gadget…… Trovare un UBER per tornare a casa è stato impossibile e così ho raggiunto a piedi la stazione dei treni e più tardi mi sono vista la seconda semifinale comodamente (e all’asciutto) in tv, visto che il torneo è trasmesso in chiaro dalla BBC.

Certo, la mia giornata a Wimbledon non è stata come me la sognavo, ma la bellissima finale vinta meritatamente da Carlos Alcaraz mi ha riacceso gli entusiasmi e di sicuro continuerò a partecipare al ballottaggio e perchè no? proverò anche ad andare al Roland Garros!

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Ph. di copertina – Wimbledon.com