Amsterdam ospita alcuni dei musei più importanti al mondo, basti pensare al Rijksmuseum e al Museo Van Gogh, ma anche alcuni interessanti esempi di case-museo. Avevo già visitato la Rembrandthuis, la casa-studio del celebre pittore (che francamente ho trovato un pò deludente) e la fantastica Ons’ Lieve Heer op Solder, un’abitazione del ‘600 che nasconde in soffitta una chiesa cattolica, così nell’ultima visita in città ho scelto di andare a vedere il Museo Willet-Holthuysen. Mi sembra molto interessante visitare questo tipo di musei, perché riescono a darci davvero l’idea di come si viveva in una certa epoca in modo più completo di quanto qualsiasi museo, o dipinto o libro possano fare, così da farci rivivere le atmosfere di un passato ormai lontano e  di stili di vita dimenticati.

Ph tratta dal sito del museo

Il Museo Willet-Holthuysen

Il museo prende il nome da Abraham Willet (1825–88) e Louisa Holthuysen (1824–95), che furono gli ultimi occupanti di questa splendida casa su Herengracht, costruita tra il 1685 e il 1687 ed ereditata dai genitori di Louisa, e ci offre uno spaccato della vita di una ricca famiglia di metà Ottocento

Figlio di un medico, Abraham Willet fu soprattutto un appassionato d’arte e un amante della mondanità. Alla morte del padre, lasciò gli studi di legge per dedicarsi all’arte. Grazie alla sua parte di eredità e, successivamente, anche al patrimonio della moglie, potè creare una raccolta che spaziava dai vetri veneziani, alle armi, ad antichi libri d’arte e dipinti olandesi e francesi, creando quella che fu una delle prime collezioni private olandesi.

Louisa Holthuysen era l’unica figlia di un agiato mercante: abituata a viaggiare spesso con la sua famiglia, anche lei era appassionata di arte e contribuì ad incrementare il numero delle opere raccolte nella casa. Un’altra sua passione era quella per gli animali domestici, dai quali non si separava neanche quando viaggiava, passione che condivise col marito al punto tale che, quando in un incendio nella loro casa di campagna in Francia uccise tre dei loro cani, decisero di non tornarci più. L’amore per i propri compagni a 4 zampe è dimostrato anche dai quadri che li ritraggono ancora visibili nell’abitazione.

Nonostante si conoscessero da anni, Abraham e Louisa si poterono sposare solo dopo la morte del padre di lei, che non vedeva di buon occhio un genero spendaccione e nullafacente. Per contratto, Louisa mantenne il suo patrimonio, anche se versava ogni anno al marito una somma considerevole.

La coppia non ebbe figli e Louisa sopravvisse di molti anni al marito: alla sua morte lasciò la casa e la collezione alla città di Amsterdam a condizione che divenisse un museo.

Visita del Museo Willet-Holthuysen

Il museo è ubicato nella cosiddetta “Cerchia dei Canali Est”, non lontano dal quartiere ebraico: è aperto dalle 10 alle 17 e visitabile con audioguida anche in italiano. Tra le varie sale che si possono visitare spiccano:

La sala da ballo: nel 1865 i Willet-Holthuysen convertirono l’ambiente principale della loro casa in un salone da ballo in stile Luigi XVI,  dove poter ospitare esibizioni musicali, serate letterarie e balli mascherati. Per arredarla, furono utilizzati tessuti comprati a Parigi per un costo equivalente a 60.00 euro attuali! Una porta di servizio permetteva il passaggio discreto della servitù in modo tale da non disturbare gli ospiti.

La sala da ballo

Ph tratta dal sito del museo

Il salottino delle signore: arredato in stile Luigi XVI come era di moda all’epoca, qui Louisa riceveva le sue amiche.

Salottino delle signore

Ph. tratta dal sito del museo

Il salotto dei signori: qui Abraham organizzava gli incontri per mostrare i nuovi acquisti della sua collezione agli amici e agli appassionati. Non tutto il mobilio di questa stanza è quello originale perchè il museo preferì sostituire alcune cose con pezzi più antichi.

La sala da pranzo: fu riallestita nello stesso anno del salone da ballo. I Willet-Holthuysen  possedevano un servizio da tavola per 24 ospiti, formato da ben 275 pezzi! La coppia aveva uno chef privato, che portava con sé anche in viaggio.

Ph. tratta dal sito del museo

La libreria: in questa camera Abraham custodiva la sua collezione di stampe e qui poteva rilassarsi leggendo sul bel divano verde. Una porta seminascosta conduceva al salottino di Louisa, in modo tale che i due coniugi potessero spostarsi tra le stanze senza incontrare il personale di servizio.

La sala del collezionista: Abraham chiamava questo intimo ambiente in stile rinascimentale olandese, tappezzato di tessuto rosso,  la “stanza delle antichità“. Qui invitava gli appassionati d’arte per ammirare gli oggetti più piccoli e delicati della sua collezione.

Le finestre dai vetri piombati, risalenti al ‘600, furono comprate appositamente per questa stanza.

La cucina: è collocata nel piano interrato, a livello del giardino sul retro della casa. Nulla dell’arredo originale è sopravvissuto, ma è stato ricostruito quello che doveva essere l’aspetto di una cucina di primo ‘800 prendendo elementi da altre case di Amsterdam. Il piano interrato era dominio della servitù: i Willet avevano almeno 4/5 persone al loro servizio, compresa una ragazza che aveva come compito principale quello di consegnare messaggi agli amici della coppia.

Il giardino: l’attuale giardino è una ricostruzione di quello che doveva essere l’originale , sicuramente più piccolo in quanto  in parte era occupato dalle stalle e dalla rimessa della carrozza.

www.willetholthuysen