A spingermi a visitare Stoccolma  è stata soprattutto la voglia di visitare il Vasamuseet, ossia il Museo Vasa, del quale mi aveva parlato in toni entusiastici una mia amica ed è stato così che, come prima cosa la mattina dopo il mio arrivo per il mio primo sitting, sono andata alla scoperta di questo museo. 

Il Museo Vasa di Stoccolma

Il Museo Vasa è situato sulla riva della bella isola di Djurgãrden, facilmente raggiungibile dal centro, dove si trovano anche il Museo degli ABBA, il Museo Skansen, il Museo Vichingo e il nuovo Museum of Wreks oltre al parco divertimenti Gröna Lund e a degli splendidi parchi.

Il Vasamuseet è stato creato per conservare il  Vasa, un imponente veliero costruito per volere del re Gustavo II Adolfo nel 1626, che affondò nel suo viaggio inaugurale a poche centinaia di metri dalla riva in una naufragio che costò la vita a circa 40 persone. Ma andiamo per ordine!

Re Gustavo II Adolfo Vasa

Il re Gustavo Adolfo fu il padre della celebre regina Cristina, l’ultima Vasa a sedere sul trono svedese. Quando salì giovanissimo al trono, nel 1611, ebbe in eredità ben 3 guerre (contro la Russia, la Danimarca e la Polonia) e in pratica fu in guerra per 18 dei 21 anni del suo regno. Per tutte queste campagne militari e per il suo coraggio in battaglia, il sovrano scandinavo fu soprannominato il “Leone del Nord”. Morì proprio durante un combattimento quando, colpito e disarcionato da cavallo, si fece riconoscere dai nemici che lo finirono crivellandolo con le picche. È stata una figura talmente importante per la storia svedese che il 6 novembre, giorno della sua morte, è festa nazionale.

La storia del Vasa

Nel gennaio 1625 il re firmò un contratto con il carpentiere olandese Henrik Hybertsson per la costruzione di 4 navi, di cui una, il Vasa, sarebbe dovuta essere la più potente nave da guerra del Baltico. La famiglia Vasa aveva come simbolo una fascina, vasa in svedese, e da questo prese il suo nome la nave.

La chiglia venne costruita sull’isola di Skeppsgården, dove era il cantiere navale di Stoccolma. Ben presto Henrik Hybertsson, malato, dovette cedere la direzione dei lavori a Hein Jakobsson e morì poco tempo dopo. Per realizzarla furono impiegati ben 1000 tronchi di quercia e il re stesso intervenne più volte chiedendo modifiche al progetto, ordinando di allungare la nave e creare un secondo ponte dove posizionare un’altra batteria di cannoni.

Si trattava di una nave imponente, alta 52 metri dalla sommitá alla chiglia, lunga 69 metri con un peso di 1200 tonnellate, dotata di tre alberi concepiti per essere equipaggiati da 10 vele. Armato di 64 cannoni, il Vasa si apprestava a diventare l’orgoglio della flotta della marina militare svedese.

Durante le prove di stabilità prima del varo però Söfring Hansson, che supervisionava la costruzione, avvisò il Vice Ammiraglio Klas Fleming che il Vasa rollava in modo preoccupante, ma a causa delle pressioni del re per vedere la nave in mare, gli allarmi non vennero ascoltati e fu fatta salpare lo stesso. 

L’affondamento del Vasa

In occasione del suo viaggio inaugurale, il 10 agosto 1628, la nave fu arredata e decorata lussuosamente con più di 1200 sculture lignee colorate e accolse a bordo circa 150 persone, facendo aumentare notevolmente il suo peso. Appena uscita dal porto, una folata di vento la fece inclinare e questo causò l’entrata dell’acqua dai portelli dei cannoni che erano aperti per sparare a salve. Fortunatamente molti riuscirono a salvarsi dal naufragio, grazie anche alla vicinanza dal porto. L’inchiesta che seguì all’affondamento non ritenne nessuno responsabile per l’accaduto.

Il recupero del Vasa

Tentativi di far tornare a galla la nave furono fatti dopo il naufragio, ma il fango la teneva bloccata inesorabilmente. 35 anni dopo l’affondamento si riuscì’ a recuperare i cannoni grazie a una nuova invenzione, la campana per immersioni. La bolla d’aria che si formava all’interno della campana permetteva ai sommozzatori di rimanere immersi per circa 15 minuti.

Col tempo si perse la nozione della esatta posizione del relitto che riposò sul fondo marino per più di 300 anni.

Finalmente, durante le estati dal 1954 al 1956, basandosi sulle informazioni contenute nei documenti del XVII secolo, Anders  Franzén si mise alla ricerca del Vasa con un apposito strumento di scandaglio, trainato sul fondo da un motoscafo. Il 25 agosto 1956, il dispositivo si incaglió su un oggetto di quercia di grandi dimensioni: la nave era stata localizzata!!

Il lavoro di recupero iniziò nell´autunno 1957: nei due anni successivi, i palombari scavarono tunnel sotto il relitto dove far passare i cavi di sollevamento. La nave fu riportata a galla lentamente in 18 tappe e ci volle un anno e mezzo per prepararla per l’emersione finale.

Il 24 aprile 1961, la nave riaffioró in superficie, insieme a piú di 14.000 ritrovamenti, i quali vennero conservati separatamente. Successivamente tali parti vennero riassemblate sulla nave, come con un gigantesco puzzle.

Un imponente lavoro di conservazione, durato anni, e ristrutturazione ha permesso il recupero quasi totale dell’imbarcazione e delle bellissime decorazioni lignee che coprivano le fiancate in occasione del varo. Oltre alla struttura, vennero recuperati quintali di manufatti, le vele che non si era fatto in tempo a dispiegare, alcuni scheletri e resti di tessuto ed oggetti personali dei marinai periti nel naufragio (sicuramente c’erano anche almeno due donne a bordo).

Modellino del Vasa
Fiancata della nave

La visita del Museo Vasa

Ci volle molto tempo per far seccare il legno senza provocare spaccature e nel corso di più di 10 anni man mano l’umidità diminuì e la nave si stabilizzò.

Per conservare ed esporre nel migliore dei modi la nave e gli oggetti ritrovati, il governo svedese decise di costruire questo meraviglioso museo. Quando nel 1981 venne aperto il concorso per costruirlo, arrivarono 384 proposte da tutti i paesi scandinavi: furono gli architetti svedesi Hidemark Månsson Arkitektkontor AB a vincere e il 15 giugno 1990 il museo venne inaugurato.

Entrando nel grande spazio in penombra dove è esposto il veliero il colpo d’occhio è davvero eccezionale: da li ci sono poi 6  piani a salire o a scendere per poterlo ammirare da ogni angolazione per una visita che può durare tranquillamente 2/3 ore. Sono varie le sezioni di cui il museo è composto: viene mostrato l’arsenale delle armi e dell’equipaggiamento della nave, come venne costruita, le sculture che la decoravano, il suo salvataggio e la sua conservazione, come era la vita a bordo, si immagina la storia di coloro i cui scheletri sono stati ritrovati, attribuendo loro persino un nome di fantasia!

Insomma, penso si sarà capito che una visita al Vasamuseet vale proprio il viaggio a Stoccolma!

Per tutte le info => www.vasamuseet.se/itCon un biglietto combinato è possibile visitare anche il vicino VRAK,che racconta la storia di altri relitti ritrovati nel Mar Baltico.