Ho già scritto un articolo che parla dei beghinaggi, questi luoghi affascinanti che amo molto visitare dato che vi si respira un’atmosfera sospesa nel tempo e così serena che raramente ho trovato in altri posti.
Durante il mio ultimo viaggio a Bruxelles, sono ritornata a Lovanio, dove ero stata tanti anni fa per lavoro: leggendo sulla guida che anche qui c’era un beghinaggio non potevo certo perdere l’occasione di visitarlo! E per fortuna posso dire, visto che probabilmente è il più bello tra quelli che ho visto! Ma partiamo dal principio.

Una delle porte d’ingresso del beghinaggio
Il movimento delle beghine
Le origini del movimento delle beghine è piuttosto incerto: tra il 12° e il 13° secolo in Europa nacquero numerose correnti religiose, ma a differenza di altri movimenti o ordini religiosi, quello delle beghine non era legato ad un personaggio fondatore, ma nacque gradualmente quando donne particolarmente religiose iniziarono a riunirsi spontaneamente, senza però mai fissare una regola e senza prendere i voti: le potremmo definire come suore laiche.
Anche le origini e il significato del nome sono incerte: potrebbe derivare dal colore beige (in francese antico bege) delle loro vesti. Nel 1200 il loro nome assunse un connotazione abbastanza negativa in quanto venne associato ad alcune correnti eretiche, in particolare al movimento di donne religiose seguaci di un certo Lambertus Li Beges, ma nel 1318 il papa Giovanni XXII escluse le beghine fiamminghe dai movimenti eretici data la loro irreprensibilità e questo permise loro di continuare a svilupparsi, sopratutto nei Paesi Bassi e nel nord della Francia.
La storia del gran Beghinaggio di Lovanio
Il Groot Begijnhof o Grand Béguinage (come viene chiamato dai locali) di Lovanio nacque probabilmente intorno al 1232 al di fuori delle mura della città, sulle rive del fiume Dijle ed è riconosciuto come uno dei primi beghinaggi a nascere. Le prime casette realizzate in argilla e paglia furono man mano sostituite dalle costruzioni in mattoni rossi visibili ancora oggi, molte delle quali risalenti al 1600. La chiesa di San Giovanni battista, la più antica del complesso, data al 1300.
La comunità fiorì soprattutto nel ‘700 arrivando a contare 300 donne, ma con l’occupazione francese dei Paesi Bassi, come tutte le comunità religiose, anche quella beghina fu abolita e i suoi beni passarono al Comitato degli ospizi pubblici. Dall’800 in poi gli edifici più grandi del beghinaggio furono utilizzati per ospitare donne anziane, vedove ed orfani: col tempo la comunità religiosa andò man mano assottigliandosi e l’ultima beghina, Sister Julia è morta nel 1988.
Nel 1962 l’Università di Lovanio acquistò l’intera proprietà iniziandone il restauro terminato nel 1990. Nel 1998 l’UNESCO ha incluso questo e altri 12 beghinaggi fiamminghi nella World Heritage List. Attualmente il complesso ospita circa 450 (fortunate) persone tra studenti, personale universitario e ospiti della facoltà.
Dato che sogno di poter vivere almeno per un giorno in uno di questi luoghi incantevoli, avendo contattato l’ufficio turistico per avere delle informazioni avevo chiesto se c’era una qualche minima possibilità di poter dormire nella foresteria dell’Università per una notte, ma la mia (scarsa) fama di travel blogger non è riuscita a convincerli ad ospitarmi e purtroppo la guest house situata nelle vicinanze non aveva disponibilità.
Visita al gran Beghinaggio
Il complesso si trova a circa un km dal Grote Markt, il centro di Lovanio ed è quindi facilmente raggiungibile a piedi: oltrepassare una delle sue entrate è come fare un tuffo nel passato ed immergersi nell’atmosfera di un villaggio di molti secoli fa. Si cammina tra stradine acciottolate fiancheggiate da basse palazzine di mattoni rossi, intramezzate da prati verdissimi: nel mezzo scorre il fiume Dyle attraversato da tre ponticelli.
Tutto è così tranquillo, silenzioso, calmo e la città con i suoi rumori sembra lontanissima (io l’ho visitato ad agosto quando l’Università era chiusa e quindi non c’erano studenti in giro, immagino che durante il resto dell’anno possa essere più vivace e popolato! ).
Nonostante avessi già visto luoghi simili ad Amsterdam, Bruges e Gand, questo è stato davvero una sorpresa per la sua estensione (circa 3 ettari), e il suo aspetto di vero e proprio paesino: a differenza dei beghinaggi più celebri qui le costruzioni non circondano un vasto spiazzo centrale, ma sono allineate lungo le strade.
A Lovanio esiste anche un piccolo Beghinaggio di cui però si conserva solo una stradina caratteristica e una bellissima chiesa.
Interessante la storia del movimento delle beghine. In Liguria, ma forse anche altrove, le beghine sono le donnine di chiesa anziane e che sgranano il rosario tutto il tempo. Ha un senso un po’ dispregiativo. Non sapevo che derivasse invece da un movimento di così nobili intenti. Molto interessante davvero, un capitolo della storia medievale europea che si conosce magari meno e che è importante far conoscere anche attraverso il turismo.
In effetti in Italia il termine ha un’accezione un pò negativa, non ci avevo mai pensato.
non solo mi ha fatto conoscere il beghinaggio una cosa a me totalmente ignota, ma anche un luogo veramente molto affascinante da vedere
Quelli di Amsterdam e Bruges sono bellissimi, se ti capita di andare.
Ma sai che mi hai fatto scoprire qualcosa di totalmente sconosciuto? Non avevo mai sentito parlare del beghinaggio e non credevo esistessero luoghi così! Ma il Belgio, si sa, ama davvero stupire per la sua bellezza e per le sue sorprese!
Grazie Eliana, mi fa piacere far scoprire cose poco conosciute.
Non conoscevo la storia di questa corrente religiosa e ho trovato molto interessante il tuo articolo. Poi mi sono innamorata di queste costruzioni e caspita 3 ettari sono davvero tanti, un mini borgo caratteristico! Dovrebbe essere molto affascinante frequentare le lezioni in questo luogo e poterci anche dormire, che peccato che tu non sia riuscita!
Sarei tentata di iscrivermi a qualche corso per poter vivere almeno per un pò in un posto del genere!
Ho studiato il tema del beghinaggio all’università, in particolare durante la mia tesi di laurea sugli hospitalia, e quindi mi sono precipitata a leggere l’articolo! Suggestivo il beghinaggio di Lovanio, sembra davvero un piccolo paese a sé stante, immagino ci fossero la chiesa, naturalmente, le botteghe e magari anche altre attività.
Interessante la tua tesi!! Per quanto riguarda botteghe ed altre attività, non ho letto nulla a proposito dei testi che gentilmente mi ha offerto l’ufficio turistico.
Alla fine indovina un po’! Sono appena tornata dal Belgio, e ho visitato anche Lovanio e il suo beghinaggio, ispirata dal tuo articolo e in ricordo dei vecchi studi! Affascinante questione, quella delle beghine. Il luogo è davvero particolare, anche io l’ho visitato durante il we, quindi privo di studenti. Un privilegio essere qui ospitati, un’oasi di pace perfetta per dedicarsi pienamente agli studi!
Sono contenta che ti sia piaciuto e che il mio articolo sia stato utile!
Sempre articoli e suggerimenti di viaggi molto intelligenti.
Dovresti venire con me qualche volta!
sono completamente d’accordo con te, i beghinaggi sono veramente affascinanti, anche a me piacerebbe dormire in un posto del genere un giorno! Io ho visto i beghinaggi di Bruges, Gand e Amsterdam ma se mi dici che quello di Lovanio è ancora più bello me lo segno per il futuro!
Anche io li ho visti, e sono tutti bellissimi, ma questo è diverso, è una sorta di vero e proprio villaggio. Io l’ho adorato!
Davvero bello e suggestivo, non conoscevo questo luogo che sembra in effetti sospeso nel tempo e l’affascinante racconto del beghinaggio. Un altro bellissimo articolo, grazie mille Marina!
Grazie Fabiana, è davvero un luogo incantevole