In una di quelle splendide giornate di ottobre che Roma sa offrirci, ho avuto la grande opportunità  di visitare, grazie al FAI, un luogo che generalmente è visibile solo dall’esterno, ovvero i giardini segreti (o storici) di Villa Borghese. Sono una volontaria FAI da molti anni e questo mi ha dato la possibilità di conoscere tanti luoghi poco conosciuti se non addirittura inaccessibili della mia città. Questa volta mi sono goduta ancora di più la visita in quanto non ero “in servizio” come al solito, ma ero riuscita a prenotarmi per uno dei due turni che erano stati riservati a noi volontari.

Villa Borghese

Villa Borghese è uno dei maggiori parchi romani e si estende per circa 80 ettari nel centro della città: al suo interno accoglie edifici, sculture, fontane, laghetti, giardini all’italiana e grandi spazi liberi. La costruzione del Casino Nobile, ora sede della Galleria, fu voluta dal Cardinal Nipote Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V  ed affidata agli architetti Flaminio Ponzio e a Giovanni Vasanzio per creare una “villa di delizie” e il più vasto giardino costruito a Roma dall’antichità.

I giardini segreti di Villa Borghese

Alla destra della meravigliosa Galleria Borghese si estendono due giardini. Il primo è il Giardino dei melangoli (le arance amare) o dell’Uccelliera, realizzato tra il 1605 e il 1620 per volere di Scipione Borghese, arricchito da un padiglione coperto da due cupole a rete, utilizzate come mostra degli uccelli rari collezionati dal Cardinale.

II secondo, il Giardino della meridiana, fu creato intorno al 1680 e adibito a piantagione e mostra di fiori rari ed esotici, principalmente a bulbo. I tulipani, originari dell’Asia, iniziarono ad essere coltivati nei Paesi Bassi a partire dalla fine del ‘500 e divennero rapidamente una merce di lusso e uno status symbol. Il loro prezzo era talmente alto da aver provocato la celebre “bolla dei tulipani“, considerata la prima crisi speculativa conosciuta nella storia del capitalismo.

I giardini segreti erano stati distrutti dai bombardamenti francesi del 1849, ma negli ultimi anni sono stati pazientemente ricostruiti dopo una minuziosa ricerca d’archivio.

In quel periodo (ottobre 2020), nel Parco dei Daini, accanto alle meravigliose architetture della Galleria, era in corso la mostra Back to Nature: alcune opere di artisti contemporanei come Mario Merz, Benedetto Pietromarchi, Davide Rivalta erano state collocate nel parco in dialogo con la natura circostante, per riflettere sulla necessità di ripensare un nuovo rapporto con la natura. Un’altra ottima ragione per fare una passeggiata nella bellissima Villa Borghese!