L’Imperial War Museum di Duxford può essere annoverato tra i musei dell’aviazione più importanti al mondo, differenziandosi da tutti gli altri per il fatto che anche la sua sede è una sorta di museo a cielo aperto. Il campo d’aviazione di Duxford ha infatti una storia che parte dalla Prima Guerra Mondiale, e giocò un ruolo importante durante la Battaglia d’Inghilterra, essendo una base della RAF. Nei suoi hangars (alcuni dei quali sono quelli originali degli anni ’40) ospita la più grande collezione europea di veicoli storici, dai biplani della grande guerra fino al Concorde. Essendo situato a pochi km di distanza da Cambridge, è tra le cose da vedere assolutamente quando si visita la famosa città universitaria.

L’Ox-Box utilizzato per l’addestramento sui bimotori
Un pò di storia
Il primo conflitto mondiale mostrò l’importanza cruciale della giovane arma dell’aviazione nello sforzo bellico e il bisogno di piloti e di luoghi d’addestramento crebbe portando il War Office britannico a cercare i luoghi adatti dove allestirli: tra gli altri, il piccolo villaggio di Duxford fu scelto per creare una campo d’aviazione dove poter istruire nuovi piloti. Alla fine della guerra, in questo campo già lavoravano 850 persone e 126 uomini formatisi qui entrarono nella RAF.
Negli anni tra le due guerre mondiali, Duxford rimase la base delle squadriglie 19° e 66°, che furono le prime ad aver assegnati i caccia monoposto Supermarine Spitfires nel 1938.
Nel 1943 Duxford divenne la Stazione 357 dell’8° US Air Force: 113 piloti americani persero la loro vita volando da questa base.
Nella fatidica data del 6 giugno 1944, gli P-47 Thunderbolts partiti da qui furono di supporto allo sbarco in Normandia. Finita la guerra, Duxford ritornò in possesso della RAF e lentamente negli anni ’60 andò in rovina, fino a che l’IWM non propose l’idea di trasformarlo in museo, che aprì nel 1976.
La visita dell’Imperial War Museum di Duxford
Ero già rimasta entusiasta dalla visita della sede londinese dell’Imperial War Museum, ma qui il livello sale ancora di molto. Il luogo è davvero enorme, e personalmente, anche avendoci passato una giornata, non sono riuscita a vedere tutto quello che c’è esposto. Vediamo cosa offrono i principali padiglioni.
AirSpace
L’enorme hangar moderno situato sulla sinistra del centro visite è dedicato alla storia dell’aviazione civile e militare britannica e del Commonwealth.
Il Royal Flying Corps, nato nel 1912 come parte dell’esercito britannico, fu la prima forza aerea del Regno Unito che nel 1918 lasciò il posto alla RAF, la prima aviazione militare al mondo indipendente da altri corpi armati. All’inizio della Prima Guerra Mondiale, la Britannia possedeva meno di 150 aerei, alla fine 22.000 e qui troviamo in esposizione il de Havilland DH9, tra i primi aerei a decollare da Duxford e uno dei pezzi più vecchi in mostra al museo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale oltre 130.000 aerei furono costruiti nel Regno Unito e nel Commonwealth, tra i quali gli Avro Lancaster che furono vitali per la vittoria: e proprio ai Lancaster è dedicata una visita speciale, alla quale ho potuto partecipare, in cui vengono spiegate la sua storia e le sue caratteristiche tecniche e si ha la grande opportunità di salire a bordo! La mia bravissima guida David è stato così gentile da farmi entrare dopo che il resto del gruppo era andato via, in modo che fossi sola a godermi il momento, che per me è stato emozionante! Peccato che David non mi abbia fatto una gran foto!
Il Lancaster
Il Commando Bombardieri della RAF fu creato nel 1936 e nel corso della guerra si trasformò da una forza di limitate capacità in un’arma dal potere distruttivo a cui andò un’ampia fetta delle risorse economiche e tecnologiche della nazione e molti degli uomini migliori. Quando fu chiaro che la guerra poteva essere vinta solo a costo di pesanti bombardamenti a tappeto della Germania, nel 1942 fu dotato di un nuovo aereo, il potente Lancaster.
Fino al 1942, gli aerei avevano due piloti e altri due membri dell’equipaggio dal doppio ruolo: un navigatore che agiva anche da bombardiere, e l’operatore radio che era anche mitragliere. Quando vennero introdotti i bombardieri pesanti, il secondo pilota fu sostituito dall’ingegnere di volo e al resto dell’equipaggio venne dato un solo compito. Questo era l’equipaggio completo di un Lancaster:
Il pilota era il comandante dell’aereo e il responsabile delle vite dell’equipaggio: in caso di evacuazione, doveva rimanere ai comandi e lasciare per ultimo il mezzo.
Il navigatore tracciava la rotta da seguire.
Il bombardiere giaceva sdraiato sulla punta dell’aeroplano e dirigeva il pilota fino a che non venivano sganciate le bombe.
L’ingegnere di volo controllava tutta la parte meccanica, idraulica ed elettrica e assisteva il pilota in fase di decollo e atterraggio.
L’operatore radio era addetto alle comunicazioni con la base, anche se spesso si volava in silenzio radio.
I 2 mitraglieri posizionati nella torretta centrale e in quella di coda erano separati dal resto dell’equipaggio: il loro compito era individuare i movimenti degli aerei nemici per permettere le manovre evasive e difendere il proprio mezzo dagli attacchi. La torretta posteriore era la più indifesa e vulnerabile: basti pensare che le pareti del veicolo erano così sottili che potevano essere oltrepassate da un proiettile senza problemi.

Dai 2 piccoli oblò si poteva vedere se il carico di bombe era stato sganciato completamente
Il Lancaster conservato nel museo fu costruito in Canada nel dicembre 1944 e rimase danneggiato durante un volo di addestramento: tornato in Canada fece per anni servizio di soccorso e controllo marittimo. Salvato dalla rottamazione, fu acquistato da un privato e ritrasportato in UK nel 1986 dove venne venduto al museo.

La toilette
Ai pericoli che questi uomini dovevano affrontare, si aggiungeva anche il grande disagio del freddo: sugli aerei non c’era nessun tipo di riscaldamento e la temperatura poteva scendere anche sotto lo zero. Il Regno Unito perse circa 55.000 uomini in volo e l’età media degli aviatori era 22 anni!!
Mai nell’ambito dei conflitti umani, così tanto fu dovuto da tanti a tanto pochi (W. Churcill)
Ma l’AirSpace non si esaurisce certo con il Lancaster: lì accanto è posizionato un esemplare del mitico Concorde, anch’esso aperto alle visite! Questo esemplare venne utilizzato solo per i test di volo e di resistenza al freddo e al ghiaccio: stupisce vedere come in realtà fosse piccolo, internamente l’altezza è solo di 1 metro e 80.
Si può salire a bordo anche di un aereo di linea BOAC degli anni ’50 per vedere come si volava comodi in passato!
Al piano superiore dell’AirSpace c’è un grande spazio interattivo dove poter scoprire come sono fatti gli aerei e perchè volano. Solo la visita di questo enorme padiglione potrebbe durare ore, ma è ora di scoprire cosa riserva il resto del museo!
Usciti dall’AirSpace ed oltrepassato il centro visite, ci si trova davanti il campo di volo e si resta abbastanza stupiti dal vedere aerei del passato che decollano o atterrano, quasi che si fosse tornati indietro nel tempo. Ebbene si, a Dufxord si può provare anche l’ebbrezza di volare su uno Spitfire o un Harvard!! Certo il costo non è proprio alla portata di tutti ed infatti ho dovuto desistere dall’idea di farlo.
Ai bordi del campo sono allineati alcuni vecchi modelli di aerei di linea BOAC.
Flying Aircraft
Qui è possibile vedere gli aerei storici sottoposti a restauro per tornare a volare di nuovo.
Air and Sea
Come per il precedente, non sono riuscita a visitare anche questo padiglione, che tratta della collaborazione tra mezzi d’aria e di mare ed espone anche un piccolo sottomarino tedesco, il Biber, che trasportava solo un uomo e fu ritrovato affondato vicino Dover.
Battle of Britain
È questo il secondo hangar (uno di quelli originali anni ’40) che ho visitato perchè volevo saperne di più di questo evento cruciale per le sorti della Gran Bretagna. Dopo la conquista della Francia e la rovinosa evacuazione delle truppe britanniche da Dunkirk, Hitler pensò di preparare l’invasione dell’isola bombardando pesantemente il sud dell’Inghilterra: il 10 luglio 1941 la Luftwaffe iniziò a colpire i convogli inglesi nella Manica e nel corso di agosto bombardò i campi di volo della RAF per arrivare poi ai blitz che ridussero in macerie ampie zone di Londra. Anche Duxford contribuì alla difesa della capitale.
La Gran Bretagna potè resistere agli attacchi nemici grazie anche all’ottimo sistema di avvistamento che permetteva di segnalare tempestivamente l’arrivo degli aerei tedeschi. In questo padiglione tutta la storia di questo tragico periodo è raccontata nel dettaglio e in mostra si possono vedere una postazione (ricostruita) di osservazione, un piccolo rifugio antiaereo per famiglie, e un Messerschmitt caduto in un campo dell’Essex.
1940 Operations Room
Avete presente quando, nei film di guerra, si vede la sala dove su un gran tavolo, spostano i segnalini degli aerei per tracciarne la posizione? Qui a Duxford, la cosiddetta Operation Room è stata ricostruita in maniera particolareggiata, con tanto di audio che riporta le comunicazioni tra la base ed i piloti: si può quasi rivivere tutta la tensione che doveva esserci durante le missioni!
Dopo aver visitato tutto questo, penserete che sia finita….. Lo pensavo anche io, ed invece no! Ve lo avevo detto che era enorme! Siamo circa a 2/3 del percorso museale e ci aspettano ancora tante cose da vedere.
American Air Museum
Il padiglione progettato da Norman Foster sembra emergere dal prato che lo circonda ed accoglie la più ricca raccolta di aeronautica statunitense al di fuori degli Stati Uniti. Il contributo degli USA fu essenziale per la vittoria alleata, basti pensare che in Gran Bretagna furono mandati circa 500.000 uomini! Esternamente parte del padiglione è circondato da 52 pannelli di vetro con sopra incise sagome di aerei, esattamente 7.031 quanti furono gli aerei americani partiti dal Regno Uniti e persi in azione con un totale di circa 30.000 uomini uccisi.
Qui si può ammirare un B-17, la celebre “Fortezza volante”!
Land Warfare
Il padiglione posto più lontano è forse quello più grande e ricco di pezzi: qui sono esposti i mezzi di terra come camion, carri armati, jeep e pezzi di artiglieria che vanno dalla Prima Guerra Mondiale ad oggi. C’è una sezione che fa rivivere l’esperienza dello sbarco in Normandia e un’altra dedicata alla guerra dimenticata in estremo Oriente.
Nella sezione dedicata al Generale Montgomery si possono vedere i 3 caravan usati dal Maresciallo da campo come camera da letto, ufficio e map room, in modo tale che egli potesse essere sempre vicino alla linea di battaglia, ma separato dal resto del quartier generale, consentendogli la solitudine necessaria a pianificare la campagna di guerra.
E con questo direi che sono riuscita a dare una panoramica abbastanza ampia di quello che è questo fantastico museo, anche se sicuramente avrò dimenticato qualcosa: la cosa bella è che non è solo una (enorme) raccolta di pezzi, ma ovunque sono raccontate le storie personali degli uomini e delle donne che qui hanno lavorato o hanno utilizzato quei mezzi, rendendo così la Storia (quella con la lettera maiuscola) molto più viva, reale ed interessante. Purtroppo, visto le vicende che stiamo vivendo, sembra proprio che la Storia non insegni poi molto agli uomini.
Se sono riuscita a convincervi a visitare l’IWM di Duxford qui trovate tutte le informazioni =>www.iwm.org.uk
Ma che meraviglia! Mi capita spesso di guardare film dell’epoca e visitare un museo così deve essere un’esperienza unica! Molto interessanti tutte le info storiche e sull’equipaggio, se vado in zona non posso perdermelo! Grazie
Io ADORO i musei militari! Se ci sono presso le mete che visito non me li faccio di certo sfuggire! Questo mi ha ricordato Volandia, Parco e Museo del Volo: tu ci sei stata?
No e neanche lo conosco, vado ad informarmi!
Visto! Domani c’è una conferenza interessantissima!
Non avevo mai sentito parlare di questo museo sai? Grazie per avermelo fatto scoprire con questo dettagliato articolo. Io sono un appassionata storiografa e mi piace in viaggio vedere posti come questo. Sensibilizzano anche i più piccini.
Per i bambini ci sono tantissime cose da fare, tra l’altro c’è anche il simulatore di volo per loro, ed infatti il museo era pieno di famiglie con pargoli.
Non sapevo dell’esistenza di questo museo, ma devo assolutamente portarci mio marito. Lui impazzisce per i musei che hanno a che fare con la guerra, penso che qui si divertirebbe come un bambino. Soprattutto mi piacerebbe vedere la sua faccia trovandosi davanti il Concorde!
Allora dovrai tornare a Cambridge, perchè il museo è li vicino! Ma in treno è possibile arrivarci anche da Londra
Un museo sicuramente particolare, non sapevo della sua esistenza! Interessante pure poter vedere come si viaggiava in aereo negli anni 50
Quella è stata una delle cose più divertenti, confrontandolo a come viaggiamo ora low-cost, altro che toilette con salottino!
Ci hai fatto fare davvero un bel viaggio indietro nel tempo . Che dire: questo museo sembra incredibile ed immagino che oltre a essere preso d’assalto dagli appassionati, colpisca molto anche i turisti in genere
Infatti, io non sono particolarmente appassionata di cose militari, eppure il museo è così interessante che ci tornerei subito
L’uomo sarà l’unico essere vivente responsabile della propria estinzione…
Articolo bellissimo.
Purtroppo non si impara nulla dal passato