Viaggiando quasi sempre da sola devo per forza essere molto organizzata per prevenire, per quanto possibile, i problemi che possono sorgere. Dall’esperienza dei viaggi degli ultimi anni ho tratto qualche consiglio che penso potrà tornare utile per chi viaggia da solo come me, con la speranza e l’augurio che presto potremo di nuovo partire, da soli o in compagnia, in sicurezza!!

Cosa fare a casa prima di partire
Negli ultimi anni ho viaggiato solo in Europa, ma per chi andasse in luoghi più esotici non serve dire che bisogna informarsi sulla necessità di visti o di particolari vaccinazioni. Aggiungo altri due consigli, anche se possono sembrare scontati.
Registrarsi sul sito Dove siamo nel Mondo – Da fare sempre, visto che, purtroppo, terrorismo o disastri naturali posso colpire ovunque, è registrarsi sul sito Dove siamo nel mondo, in modo da permettere al Ministero degli Esteri di rintracciarci facilmente e di dare le informazioni necessarie in caso di eventi gravi come attentati o calamità naturali. Pensiamo sempre che non possa capitarci nulla di così drammatico, ma, per quanto mi riguarda, ero in Nepal molti anni fa quando ci furono violentissime proteste contro il governo e rientrammo a Roma solo grazie all’iniziativa dell’accompagnatore del nostro gruppo, e a Londra quando ci fu uno degli attentati sul London Bridge. Quindi meglio essere previdenti!
Caricare una carta prepagata – Portarsi dietro almeno due carte con cui effettuare pagamenti è un must. Molto comodo è avere sempre con sé, oltre alla normale carta di credito, una carta prepagata, possibilmente operante su un altro circuito, che, all’occorrenza, può essere ulteriormente caricata senza problemi dall’Italia.
Cosa portare in valigia e borsa
Fotocopia passaporto – Perdere il passaporto all’estero può essere una rogna, per cui porto sempre con me una fotocopia del mio, per facilitare le cose nel caso accadesse. Sul foglio ho anche scritti i numeri di telefono di un paio di familiari e l’indirizzo della casa dove alloggerò, se malauguratamente il cellulare dovesse scaricarsi. Un’altra idea può essere caricare la fotografia del passaporto e tutti i documenti di viaggio (biglietti aerei, prenotazioni alberghiere, ecc) sul cloud così da averli sempre a disposizione.
Biscotti, fette biscottate e zucchero – Come ho già raccontato in altri post, mi è capitato più volte di arrivare nella casa che mi avrebbe ospitato, magari nel tardo pomeriggio o di sera, e di trovare poco o niente da mangiare. Così ormai è tradizione che una delle prime cose che metto nel trolley è un bel pacco di biscotti (di solito i Choco Leibniz Fondenti della Bahlsen, slurp!) che a volte mi hanno davvero risolto il problema della fame serale o notturna. Mi ricorderò sempre di quella sera che, a Londra, rientrai nella stanza del b&b dove alloggiavo avendo rimediato solo un sandwich natalizio con tacchino e salsa di mirtilli dopo che ero stata tutto il giorno a digiuno e i biscotti furono la mia salvezza! Insieme ai biscotti, non mancano mai delle fette biscottate almeno per fare la colazione della prima mattina e bustine di zucchero, visto che, strano a dirsi, in molte case all’estero trovo solo quello di canna.
Bottiglietta d’acqua (vuota) – Le misure di sicurezza che impediscono di portare grosse quantità di liquidi in borsa non impediscono però di portare una bottiglia d’acqua vuota (anche se ultimamente mi sembra sia consentito portare un pò d’acqua). Anyway, io, che comunque anche a Roma giro sempre con la borraccia piena in borsa, me ne porto sempre una da riempire una volta passati i controlli. Lo so, fa un pò povero, come direbbe Baby George, ma non vedo perché devo essere costretta ad acquistarla in aeroporto o in aereo quando io evito di comprare acqua minerale e bevo tranquillamente quella del rubinetto.

Fischietto – Questo suggerimento non nasce dalla mia diretta esperienza, ma l’ho preso dal blog di un’altra viaggiatrice solitaria come me. Un fischietto può rivelarsi molto utile per attirare l’attenzione in caso di emergenza o pericolo, e tra l’altro, è anche un accessorio che bisognerebbe portarsi dietro quando si va a fare trekking.

Cosa usare sullo smartphone
Dati sul bloccoschermo – Un’ottima idea può essere quella di impostare come immagine una foto con i propri dati e i contatti di emergenza, in modo che siano visibili immediatamente sul cellulare. Volendo essere più tecnologici si può scaricare l’app ICE-In case of Emergency dove è possibile memorizzare i dati di contatto di emergenza e altre informazioni molto utili, come eventuali problemi di salute, medicine che si prendono, nome del proprio medico. Esistono anche app che possono mandare le coordinate GPS della propria posizione ai contatti selezionati in caso di situazione di pericolo.
App utili
Parlando di app ( o sarebbe più giusto dire apps?) cito quelle per me indispensabili, oltre a quelle delle varie compagnie aeree con cui sono solita viaggiare e a quelle necessarie per chi viaggia on the road, come possono essere Booking, Tripadvisor, Skyscanner:
Wordreference – Lo so, ora ci sono i traduttori automatici, ma io sono antica (per non dire vecchia!) e mi piace usare il dizionario e con Wordreference mi trovo benissimo (per l’inglese ci sono anche i modi di pronunciare una parola con i diversi accenti, molto divertente!).
City Mapper – Utilissima se si usano i trasporti pubblici, copre molte città in tutto e il mondo, e ti indica anche i costi per ciascuno dei mezzi da usare per spostarsi.
Currency – Calcola il cambio tra le diverse valute.
WiFi Finder – Questa app ti indica le reti Wifi disponibili vicino alla tua posizione, indicando anche se sono free o a pagamento. Mi sarebbe servita a Basilea, dove il roaming internazionale mi costava 4 euro al giorno, e così, quando non ero a casa, andavo all’Ufficio informazioni turistiche in centro città quando mi serviva internet!!

Cosa fare sul posto
Una volta arrivati sul posto, mi sembra inutile dire cose ovvie come quella di non farsi notare troppo come “turista” o “donna sola” e di non frequentare luoghi poco sicuri! L’unico suggerimento può essere, quando si alloggia in hotel o in b&b, di lasciare in camera una nota con scritto dove si sta andando, specialmente se ci si allontana per una gita o un’escursione, o di avvisare il concierge delle proprie intenzioni. E non dimenticate di tenere in tasca un biglietto da visita con l’indirizzo e il numero di telefono dell’albergo, specialmente se scritto nella lingua del luogo.
E voi, quali consigli avete da dare???
Ma quante siamo di donne che viaggiano da sole?
Beh, direi che hai detto tutto tu, io forse sono un po’ più incosciente quando viaggio e uno dei siti che uso è anche meetup (in realtà non lo uso da un po’), anche se una volta ho avuto un’esperienza non troppo piacevole, che è finita bene.
Grandissimi i consigli per viaggiare da sole, così chi si vuole avvicinare a questo stile di viaggio sa già come iniziare <3
Ottimi suggerimenti…
P.S. sono anche io all’antica come te e rifiuto i nuovi traduttori per Wordreference
Così si perfeziona anche la lingua!!!
Ho viaggiato tantissimo da sola soprattutto per lavoro, ma anche per qualche vacanza in solitaria. Ho iniziato molti anni fa, quando molti aiuti informatici non esistevano, come il collegamento telefonico all’estero (c’era ma con costi esorbitanti) e smartphone per internet. Le nuove tecnologie sono di grandissimo aiuto alle viaggiatrici solitarie, come lo sono i vecchi dispositivi come il fischietto, a cui non avevo mai pensato. Anche io però partivo con una discreta scorta di biscotti!
Sembra davvero un’altra epoca quando c’erano solo telefoni fissi, mappe e guide cartacee!!
Viaggio da sola da tantissimi anni e sono pienamente d’accordo con i tuoi consigli! E pecco nel salvare i dati sul bloccoschermo. Devi scaricarmi l’app che hai menzionato nell’articolo! 🙂
Quella è sempre utile, anche nella vita di tutti i giorni
Non avevo mai pensato al fischietto sinceramente, ma mi sembra davvero un’ottima idea in caso di pericolo!
Molto utile questo tuo post per chi viaggia da solo. Io l’ho fatto tante volte e mi ritrovo in molti punti. Non avevo però mai pensato al fischietto.
Ho viaggiato spesso da sola fino a qualche anno fa per lavoro, e per fortuna non mi sono mai trovata in situazioni di disagio o peggio di pericolo. Trovo ottimi tutti i tuoi consigli, e mi viene in mente una cosa: chissà se esistono dei servizi di taxi privati tipo Uber, ma gestiti da donne per donne? Quello sarebbe un altro ottimo strumento per essere ancora più sicure. E speriamo in generale di tornare presto a viaggiare!
Avevo letto che da qualche parte del mondo esiste un servizio taxi riservato alle donne, ma non mi ricordo proprio dove. A Roma in teoria c’è uno sconto del 10% per le donne dall’una alle 5 di mattina, ma pare che non venga usato molto.. In effetti poche settimane fa ho dovuto prendere un taxi due volte in piena notte, ma ho pagato tariffa piena!