Cosa meglio dell’immagine di un cimitero vittoriano rievoca sensazioni di struggente malinconia, ma anche di leggera inquietudine, quasi fosse possibile intravedere lo spettro evanescente di un defunto che si aggira tra le lapidi?
Londra è il posto ideale per visitare questi luoghi e così, dopo l’esperienza parigina al Père Lachaise approfittando della vicinanza del mio alloggio durante l’ultimo petsitting ad Hampstead, sono andata alla scoperta del cimitero vittoriano più famoso della città, quello di Highgate.
La storia del cimitero di Highgate
Agli inizi del 19mo secolo Londra dovette fronteggiare il grande problema della mancanza di spazi dove seppellire i morti: le tombe erano stipate ovunque ci fosse posto, spesso in maniera illegale, con gravissimi problemi igienici. Tra l’altro all’epoca non c’era molta pace per i defunti: diffusa infatti era l’esumazione clandestina dei cadaveri, che venivano utilizzati per lo studio dell’anatomia, ma corpi e casse erano spesso distrutti dai becchini per fare spazio a nuove sepolture.
La popolazione cittadina cresceva rapidamente e di conseguenza cresceva anche il numero dei decessi e alla fine le autorità furono costrette a trovare una soluzione. Si decise di aprire sette nuovi cimiteri privati, definiti i Magnificent Seven, intorno alla capitale: Kensal Green (1833), West Norwood (1836), Highgate (1839), Abney Park (1840), Brompton (1840), Nunhead (1840) and Tower Hamlets (1841).
Per i 17 acri di terreno che si estendevano sul fianco della collina del villaggio di Highgate, in quella che era stata la tenuta di Sir William Ashurst, furono pagate 3.500 sterline e il 20 maggio 1839 il cimitero fu dedicato a San Giacomo: gran parte dello spazio era destinato ai membri della Chiesa d’Inghilterra e solo due acri ai cosiddetti “dissidenti” ovvero i seguaci di altre religioni. Entrambe le comunità avevano una propria cappella, ospitata nello stesso edificio costruito in stile neogotico.
Per la sua posizione e bellezza, Highgate divenne col tempo uno dei cimiteri più richiesti e si decise quindi di ampliarlo di altri 20 acri di terreno posti di fronte all’entrata principale di Swains Lane con la creazione del cimitero Est.
Per ovviare al problema del trasporto delle bare tra le cappelle funerarie e la nuova ala del cimitero venne costruito un tunnel sotto Swains Lane attraverso il quale queste potevano passare rimanendo in suolo consacrato.
Ma agli i inizi del ‘900, con il cambiare degli usi funerari (ormai era finito il tempo dei funerali in pompa magna e dei mausolei sfarzosi), iniziò il declino del cimitero, tanto che nel 1960 la compagnia che lo gestiva dichiarò bancarotta. Nel 1970 poi scoppiò il curioso caso degli avvistamenti del cosiddetto “Vampiro di Highgate“, che portò ad atti di vandalismo, satanismo e a danneggiamenti di tombe nell’intento di trovare il misterioso visitatore. Fortunatamente nel 1975 si formò l’associazione Friends of Highgate Cemetery con l’intento di salvaguardare i monumenti e la natura del luogo. Da allora molti restauri sono stati eseguiti e attualmente il cimitero è iscritto nel “Registro dei parchi e giardini di interesse storico in Inghilterra”.
La visita
La parte più antica del cimitero, quella ovest, è visitabile solo con una visita guidata, e il biglietto include anche l’accesso nella parte est, dove invece si può entrare liberamente pagando una piccola somma. Proprio nell’ East Cemetery riposa quello che è probabilmente uno degli ospiti più famosi di Highgate, ovvero Karl Marx, la cui tomba è tra le più visitate di Londra.

La tomba di Karl Marx
Altri personaggi celebri sepolti qui sono George Michael (per volontà della famiglia la sua toma non è accessibile), il pittore Lucien Freud, George Eliot, il fondatore dei Sex Pistols Malcolm McLaren, il fisico Michael Faraday, lo scrittore Douglas Adams ( Guida galattica per gli autostoppisti) la cui lapide si distingue per il portapenne pieno di matite colorate, gli attori Jean Simmons e Sir Ralph Richardson, Henry Gray l’autore del celebre Gray’s Anatomy (il libro, non la serie tv! Lol).
The East Cemetery
La parte est è la zona più ampia e frequentata del cimitero: più pianeggiante rispetto al cimitero ovest, è percorsa da un ampio viale che si snoda tra sepolcri più moderni disposti in maniera più ordinata. Sicuramente è di minor suggestione rispetto al West Cemetery.

La tomba dello scrittore Douglas Adams

Lui amato da tutti, lei da molti….

Viale dell’ East Cemetery
The West Cemetery
Ovviamente la parte più bella del cimitero è quella ovest, la più antica. Oltrepassato il cancello d’entrata ci si ritrova in un grande cortile, che permetteva il passaggio delle carrozze del corteo funebre, caratterizzato dal memoriale ai caduti in guerra e chiuso su un lato da un colonnato semicircolare. Da qui si sale per un sentiero abbastanza sconnesso che serpeggia tra tombe e lapidi avvolte dalla rigogliosa vegetazione fino ad arrivare ad un arco monumentale fiancheggiato da quattro grandi colonne decorate: questa è l’entrata dell’ Egyptian Avenue, un stretto viale, ormai quasi completamente coperto dalle piante, lungo il quale si aprono, su entrambi i lati, 16 cripte che potevano contenere 12 casse ognuna.

L’entrata dell’Egyptian Avenue

L’Egyptian Avenue
Il viale porta alla Rotonda del Libano, costruita nello stesso stile egittizzante, composta da 20 cripte originali , più 16 aggiunte successivamente, che ruotavano intorno ad un antico Cedro del Libano, eredità della tenuta Ashurst. Purtroppo nel 2019 il cedro, gravemente ammalato, è stato rimosso e sostituito da una giovane pianta.

La Rotonda del Libano (foto tratta da highgatecemetery.org)
Sopra il Circle of Lebanon vennero costruite in stile gotico le Terrace Catacombs, cosi chiamate in quanto occupavano la terrazza panoramica di Ashurst House: dentro si riescono ancora ad intravedere alcune bare , che erano ricoperte di velluto o camoscio e rinforzate di piombo. Proprio qui davanti il Mausoleo di Julius Beer, che il ricchissimo proprietario dell’Observer fece realizzare per la figlia Ada, domina dall’alto il cimitero e intralcia un pò la vista che si gode dalla terrazza che sovrasta le catacombe.
Confesso che questa parte dell’Highgate Cemetery, pur davvero molto suggestiva, è un pò inquietante, anche se, per fortuna, la presenza delle altre persone del gruppo ha mitigato questa sensazione: nelle catacombe ho provato un leggero senso di oppressione che mi ha fatto uscire abbastanza alla svelta (e sì che a Roma ne ho visitate tante senza problemi!).

La tomba del pugile Tom Sayers
Per la sua atmosfera ricca di fascino, il cimitero è stato l’ambientazione perfetta per scene di film, romanzi e anche videogiochi. Sicuramente Highgate fu la fonte di ispirazione per Bram Stoker nello scrivere il suo celebre Dracula, probabilmente e’ proprio Highgate West il luogo dove viene sepolta Lucy: tra gli altri ha anche ispirato Il figlio del cimitero di Neil Gaiman e il romanzo Falling Angels di Tracy Chevalier.
I cimiteri sono fra le prime cose che inserisco nell’itinerario di una città. Questo rappresenta uno stile che mi piace molto, dove la natura regna sovrana e l’atmosfera è davvero suggestiva e caratteristica!
Sono sempre stata affascinata dai cimiteri, da quelli piccoli dei villaggi a quelli monumentali come Staglieno a Genova e Arlington a Washington. Questo non lo conoscevo ma mi ispira davvero molto, alla prossima occasione cercherò di visitarlo!
Visitare Washington è uno dei miei sogni del cassetto e sicuramente non si può mancare di andare ad Arlington.
Davvero interessante! Tante visite a Londra e mai visitato questo cimitero. Merita sicuramente una visita. Grazie di questa segnalazione. Very insightful!
Sono stata più volte a Londra, ma il cimitero non l’ho visto. Inutile dire che sarà tappa obbligata quando riapriranno i viaggi. Ricordo di aver visitato il piccolo cimitero di Lussemburgo e di essere rimasta affascinata.
In Lussemburgo vidi il cimitero di guerra americano… molto suggestivo.
Bellissimo!
La mia prof di francese del liceo diceva sempre che, quando si visita una città, bisogna assolutamente includere il suo cimitero!
Lei adorava quello di Parigi, ma penso che anche questo sia molto suggestivo!
Nella parte più antica, penso che Highgate abbia un fascino decadente difficilmente superabile.
I cimiteri hanno un loro fascino e li trovo davvero suggestivi, il cimitero di Highgate di Londra sembra davvero bello e uscito dai racconti dark e gotici, una chicca che non conoscevo!
Avevo letto proprio recentemente del vampiro di Highgate e mi è venuta voglia di visitare il famoso cimitero. Nei due anni che ho vissuto a Londra, non ho mai varcato l’entrata. Avevo provato ad andare una volta ma purtroppo lo trovai già chiuso, vorrà dire che dovrò tornare e onorare i defunti la prossima volta che sarò nella capitale inglese.
Highgate ovviamente è celebre, ma sicuramente anche dove vivi tu ci sarà qualche cimitero di epoca vittoriana dal fascino decadente.
In effetti Cathays Cemetery dovrebbe risalire a quell’epoca
Trovo che i cimiteri abbiamo un fascino molto particolare. Quello di Highgate lho visitato anni fa anche perché ero molto curiosa di vedere di persona i luoghi delle leggende del famoso vampiro, anche se ovviamente non c’è stato nessun avvistamento durante la mia visita!
Molto carino anche il quartiere, tra l’altro.
Anche io sono contenta di non aver avvistato vampiri o fantasmi!
I cimiteri raccontano molto di un popolo. Osservando attentamente i dettagli si può capire quanto vengano stimate alcune persone più o meno importanti o famose. Inconsapevolmente, percorrendo con profondo rispetto i viali, onoriamo ancora oggi la memoria di sconosciuti. Ovviamente non è da tutti visitare questi posti ed è bene che sia così perché, altrimenti, perderebbero la loro sacralità.
Hai ragione, il rispetto è indispensabile e bisogna onorare anche chi non conosciamo: a me succede quando visito i cimiteri di guerra, pensando ai tanti che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà. Comunque i vecchi cimiteri inglesi così decadenti hanno molto fascino!
Onorare i caduti delle guerre che hanno lottato per la nostra libertà è un rituale che mi porta sempre a riflettere su quei ragazzi. Erano giovani, ci credevano. Quindi è nostro dovere far sì che quei valori si tramandino ancora.