Nel quartiere di Chelsea a Londra, dove tanti artisti ed intellettuali hanno vissuto, si trova anche la residenza del celebre scrittore Thomas Carlyle: la facciata della sua casa non è contrassegnata dalla targa blu che segnala le abitazioni londinesi dei personaggi famosi, come le tante che si trovano nella zona, bensì da un rilievo in marmo con il suo ritratto.
Thomas e Jane Carlyle
Thomas Carlyle è stato un filosofo, storico e critico inglese. Nato in Scozia da una famiglia povera di fede calvinista, era stato avviato alla carriera ecclesiastica che non seguì, interessandosi invece alla letteratura e al pensiero tedeschi, entrando anche in contatto epistolare con Goethe. Tra i maggiori rappresentanti del Romanticismo inglese, andò contro la scienza e la teologia in reazione al materialismo e all’ottimismo nel progresso della rivoluzione industriale dei suoi contemporanei di epoca vittoriana. Secondo la sua concezione filosofica, influenzata dal platonismo e dall’idealismo tedesco, la realtà è abito, simbolo dello spirito che anima il mondo e la storia è successione nel tempo dei simboli dei valori divini, basata sull’azione degli eroi. Gli eroi sono gli strumenti della provvidenza divina che governa la storia, e grazie alla loro azione l’umanità lascia una traccia di sé ai posteri. Questi concetti sono esposti nelle biografie dei grandi personaggi che scrisse (Maometto, Dante, Cromwell, Federico II di Prussia, Napoleone) e nei celebri saggi La Rivoluzione francese e Eroi e il culto degli eroi.
Nel 1826, Carlyle sposò Jane Welsh. Di loro scrissero: “È stato un bene di Dio lasciare che Carlyle e la signora Carlyle si sposassero tra loro, così ché fanno solo due persone infelici e non quattro”. Agli inizi del loro matrimonio si ritirarono nel Dumfriesshire, in una fattoria sperduta, per poi trasferirsi a Londra nel 1834.
Jane Welsh è stata una scrittrice scozzese, divenuta nota grazie alla pubblicazione della sua corrispondenza e dei suoi diari che forniscono una sguardo attento sul funzionamento di una tipica famiglia vittoriana. Come scrittrice, è nota per le sue acuta capacità di osservazione e per il suo stile, considerato più elegante di quello del marito. A quanto pare il loro matrimonio non fu felice (e qualcuno dice neanche consumato) e Jane ebbe una lunga relazione affettiva (1841-1866) con la collega scrittrice Geraldine Jewsbury: Virginia Woolf basò un articolo del 1929 sulle lettere di Geraldine a Jane. Nonostante tutto, quando improvvisamente, nel 1866, Jane morì, mentre Carlyle si trovava ad Edimburgo per assumere la carica di rettore dell’università, lui ne uscì distrutto.
Carlyle’s House a Chelsea
Thomas e Jane Carlyle si trasferirono dalla Scozia a Londra nel 1834: a quel tempo Chelsea non era la zona alla moda che è ora, ma la loro semplice casa in stile regina Anna divenne presto il centro della vita intellettuale vittoriana, dato che ospitò personaggi come Dickens, Ruskin, Tennyson e Mazzini. Alla morte di Carlyle nel 1881, la casa tornò al suo proprietario, ma un gruppo di suoi ammiratori raccolse i soldi per acquistarla e nel 1895 l’aprirono al pubblico a mò di santuario dello scrittore. Il National Trust ne prese possesso nel 1936.
Ho scoperto che di questa storica residenza scrisse Virginia Woolf in un articolo “Great Men’s Houses” per la rivista “Good Housekeeping” nel 1932 mettendola a confronto con la casa dove visse John Keats a Hampstead. La celebre scrittrice sottolinea il clima fosco che aleggia sopra la casa dei Carlyle e l’incessante battaglia combattuta da Jane contro lo sporco e il freddo rispetto alla semplice e luminosa abitazione del poeta, dove sembra esserci sempre la primavera. La Woolf sottolinea come Carlyle’s house manchi di tutte le moderne comodità come il riscaldamento a gas nelle camere da letto e l’acqua corrente (che deve essere pompata a mano dal pozzo in cucina) e crede che le difficoltà di vivere in una casa del genere (un campo di battaglia la definisce) segni le personalità di chi ci visse sostenendo che ‘”One hour spent in 24 Cheyne Row will tell us more about them and their lives than we can learn from all the biographies”. A differenza di Carlyle, che si vedeva come l”eroe”, lei lo considera solo un banale padrone di casa dedicando piuttosto la sua attenzione alle figure femminili che stavano dietro il grande uomo: mentre lui sedeva nell’attico alle prese con la grande storia, la moglie e la domestica combattevano una battaglia giornaliera per tenere l’acqua in caldo e lontano lo sporco.
La visita a Carlyle’s House
Casa Carlyle è uno dei beni protetti dal National Trust ed è aperta alle visite solo il mercoledì, previa prenotazione. Grazie al gemellaggio con il FAI, per i soci FAI l’ingresso è gratuito, come in tutti gli altri beni del National Trust. I gentili volontari sono sempre pronti a dare informazioni sulla casa – a me è stato anche permesso di entrare con il cane e farlo rimanere nel grazioso giardino sul retro!
La casa è piena di oggetti personali della coppia, di foto, quadri, disegni libri della biblioteca di Thomas (circa 800 volumi): tra le tante curiosità un girocollo di Jane, donatole da Johann Wolfgang von Goethe probabilmente come dono di nozze, tanti biglietti da visita, la maschera mortuaria di Oliver Cromwell.
Il salotto – Un quadro del pittore Robert Tait, “A Chelsea Interior” mostra proprio questa parte della loro casa e ha reso possibile ricreare alcuni degli antichi arredi, come il tappeto.

Robert Tait ‘A Chelsea Interior’
Nel quadro di Tait è raffigurato anche Nero, l’amato cane di Jane, del quale, in una vetrina, sono esposti i pochi ricordi.
Il soggiorno al primo piano – In questa stanza fu spostato Carlyle quando, ormai anziano e malato, non fu più in grado di salire le scale fino alla sua camera da letto ed è qui che morì. Il grande paravento fu decorato con la tecnica del découpage da Jane.
Lo studio – All’ultimo piano della casa si trova l’ampio studio che lo scrittore si fece costruire, a prova di suoni molesti grazie ad un’intercapedine tra le mura: qui egli scrisse molti dei suoi lavori più famosi nei decenni che visse a Cheyne Row.
La stanza da letto di Jane – Nell’ambiente accanto alla sua stanza si trova una sorta di mini vasca, utilizzata come bidet.
La cucina – Nel seminterrato si trova l’ampia cucina, teatro della continua lotta di Jane contro sporco e freddo.
Finita la visita, si può ammirare la statua di Carlyle collocata sul lungofiume alla fine di Chayne Row.
Adoro leggere i tuoi articoli perché mi fai scoprire posti che non ho mai visitato e che vorrei fare al più presto!
Mi piace seguirti nelle tue visite culturali, come questa alla casa di Carlyle, sono luoghi inusuali e a me sconosciuti
Grazie!
Mi sembra che la casa di Carlyle sia davvero ben tenuta. Ottimo spunto per chi vuole inserire qualcosa di non così usuale in un itinerario londinese con tappa a Chelsea.
Si, è ben conservata, d’altronde è un bene protetto del National Trust
Tu sai quanto io ami le case museo e con il tuo blog mi fai sempre scoprire questi luoghi sospesi nella storia, poco conosciuti ma incredibilmente autentici! Grazie ancora una volta!
Le amo molto anche io perché è interessante scoprire il lato privato dei personaggi celebri
Meraviglia delle meraviglie! Non appena riuscirò a mettere mano all’itinerario per Londra del prossimo anno non mancherò di inserire questo museo. E’ una chicca imperdibile.