Nell’immaginario collettivo New York è la città ultra moderna per eccellenza, proiettata con i suoi edifici futuristici verso il domani più che rivolta al suo ieri: eppure qui e là si possono scorgere le tracce del suo passato e della sua storia, anche se per noi europei questo può far sorridere in quanto è un passato non eccessivamente remoto e neanche minimamente paragonabile al nostro, ma che gli americani tendono a custodire gelosamente. Approfittando del mio soggiorno a Brooklyn sono voluta andare alla ricerca di quello che rimane della parte storica di questo distretto (o borough come dicono negli USA) della Grande Mela passeggiando nei suoi quartieri più antichi dalle belle architetture in pietra rossa, le caratteristiche brownhouses e dalle ampie strade alberate dove la vita scorre più lentamente rispetto alla frenetica Manhattan.

Historical Brooklyn

La nostra camminata alla ricerca della Brooklyn storica può cominciare dal 128 della bella Pierrepont Street dove si trova il palazzo della Brooklyn Historical Society, divenuta ora il Center for Brooklyn History

Fondata nel 1863, la società è un centro dedicato a conservare e incoraggiare la studio della storia del distretto. Il bel palazzo rosso in cui ha sede risale al 1881 ed è uno dei monumenti storici più conosciuti di Brooklyn Heights. Molto bella è la Othmer Library che custodisce libri, fotografie, riviste e materiale vario dedicato al borough.

Camminando verso sud arriviamo a Cobble Hill, una piccola area di 40 isolati conosciuta per le sue case a schiera, che ne fanno uno delle zone più costose di Brooklyn grazie anche alla vicinanza con il celebre ponte. Molti edifici datano a prima della Guerra civile e il quartiere ebbe un ruolo importante durante la Rivoluzione americana. Colonizzata a metà del ‘600 dagli Olandesi, la collina divenne un punto strategico e dove oggi c’è la sede di Trader Joe’s su Atlantic Avenue vi era un forte da cui George Washington osservò i combattimenti a Gowanus Creek durante la Battaglia di Long Island, nell’agosto del 1776, come ricorda la targa posta proprio sul bell’edificio di Trader Joe’s, in passato sede del South Brooklyn Savings Institution.

L’inizio del servizio di traghetti da Atlantic Av. a  Manhattan in 1836 portò ad un boom edilizio tanto che già nel 1860 il quartiere era praticamente costruito.

A poca distanza da Cobble Hill si trova Carroll Gardens. Il nome del quartiere deriva da Charles Carroll, l’unico cattolico firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza: durante la Rivoluzione, guidò un reggimento di 400 uomini che fu praticamente decimato nella difesa di una fattoria della zona e per questo si volle rendergli onore dando il suo nome a quest’area. Il termine Gardens deriva dal fatto che le brownstones del quartiere costruite tra il 1860 e il 1880 sono dotate di ampi giardini. In origine occupato dagli emigrati irlandesi e norvegesi, è ora generalmente considerata un’enclave italiana.

Dirigendoci verso Prospect Park incontriamo un edificio particolare. Inserita nell’ Historic House Trust of New York City e nel National Register of Historic Places, la Old Stone House attuale è una ricostruzione della Vechte-Cortelyou House distrutta nel 1897. L’originale fattoria olandese fu costruita nel 1699 sulla terra sottratta al popolo Lenape decenni prima da Claes Arentsen Vechte, un ricco carpentiere. Nel 1776 la casa fu al centro della Battaglia di Long Island (conosciuta anche come Battaglia di Brooklyn), il primo importante scontro armato della Rivoluzione americana subito dopo la firma della Dichiarazione d’Indipendenza, dove gli Americani, male armati e inferiori di numero subirono pesanti perdite. Il generale americano William Alexander Lord Stirling aveva a disposizione 400 uomini contro i 2000 soldati britannici stanziati proprio in questa fattoria e alla fine fu sconfitto, permettendo ai Britannici di occupare Brooklyn e Manhattan per i 7 anni successivi. Oggigiorno è un centro culturale che ospita una mostra sulla Battaglia di Long Island e sulla Brooklyn dell’epoca.

La Old House è situata nel Washington Park dove la domenica mattina si tiene un simpatico farmer’s market.

Prima di raggiungere Prospect Park si attraversa Park Slope, che viene definito dai residenti come “il proprio paese all’interno della città” (“own small town within the city“). Anticamente questa zona era abitata dagli indiani Canarsee, uno dei gruppi della tribù Lenape che occupava l’odierno South Brooklyn: una memoria della presenza indiana è rintracciabile nel fatto che Flatbush Avenue ricalca un’antico sentiero dei Lenape. Gli Europei si insediarono qui intorno al 1637 quando William Kieft, direttore della Dutch West India Company, comprò in pratica tutto il territorio compreso tra Brooklyn e Queens. Park Slope rimase fin quasi ai primi dell’800 zona di boschi e fattorie.

All’interno di Prospect Park si trova la Lefferts Historic House trasferita qui dalla sua collocazione originaria a 6 isolati di distanza su Flatbush Av. Ricostruita nel 1783 dopo che l’edificio precedente era stato dato alle fiamme dai soldati, utilizzando il legname e le viti recuperate dall’incendio, era la dimora della ricca ed influente famiglia Lefferts, che per conservarla la offrì alla città di New York nel 1917 con la condizione che fosse  spostata e salvaguardata in una proprietà della città. La casa è ora un museo dove è possibile sperimentare attività ormai in disuso come la realizzazione delle candele o del burro.

A Brooklyn si trovano altre residenze storiche come Wyckoff Farmhouse e Hendrick I. Lott House, una fattoria risalente ai primi del ‘700, ma sono distanti rispetto a questo percorso.

Ph. Jim Henderson

Muovendoci ora verso nord-ovest alla volta di Fort Green Park si passa per la zona di Boerum Hill. Il nome deriva dalla famiglia Boerum che visse qui in una fattoria al tempo dell’insediamento olandese, iniziato da Jan Eversen Bout, Jacob Stoffelson e Gerrit Wolfertsen van Couwenhoven: furono loro tre a dar vita al villaggio di Breuckelen, da cui è derivato il nome Brooklyn!

L’ultima tappa di questo breve e non esaustivo tour alla ricerca della Brooklyn storica è Fort Greeneun quartiere inserito nel National Register of Historic Places, e designato come un distretto storico della città.

Il parco omonimo incorpora parte del terreno dove venne costruito un forte prima della Battaglia di Long Island: fu il  Generale Nathanael Greene a seguire i lavori e da lui il forte prese il nome quando il sito venne riutilizzato nella guerra del 1812 contro gli inglesi. Fu il poeta Walt Whitman a chiedere che il terreno divenisse un parco pubblico

Nel 1867, Frederick Law Olmsted and Calvert Vaux, i progettisti del Central Park e di Prospect Park, pianificarono il nuovo design del parco dove spicca il Monumento dei prigionieri martiri, il Prison Ship Martyrs’ Monument. Durante la Rivoluzione Americana, gli Inglesi tennero i prigionieri americani chiusi sulle navi in condizioni terribili, e circa 11.500 persone morirono per malattia e denutrizione. Olmsted and Vaux crearono una cripta per raccogliere i loro resti che vennero sepolti qui nel 1873: successivamente si volle creare questo monumento composto da una colonna dorica in granito di 45 metri.

Arrivati a questo punto, se non si è troppo stanchi, ci si può dirigere verso le rive del fiume Hudson per ammirare uno dei ponti più celebri del mondo, ma di questo parleremo un’altra volta!